Dino Gennaro (Lega): “5 consiglieri di maggioranza preferiscono lo spettro del dissesto”

Dino Gennaro (Lega): “5 consiglieri di maggioranza preferiscono lo spettro del dissesto”

Riceviamo e pubblichiamo una nota del segretario cittadino della Lega, Dino Gennaro, in riferimento alle ultime vicende politiche. Con questo documento la Lega spiega i motivi per cui il dissesto finanziario deve assolutamente essere evitato e si scaglia contro i cinque consiglieri di maggioranza che, secondo la Lega, vorrebbero il dissesto finanziario.

“Si riaffaccia lo spettro del dissesto finanziario per il Comune di Rosolini e da segretario cittadino della Lega è doveroso insorgere contro i cinque consiglieri di maggioranza che al piano di riequilibrio preferiscono il dissesto. La Lega stenta a credere che proprio questi 5 consiglieri, rappresentanti della categoria artigiana siano promotori del dissesto finanziario del nostro Comune. Se si trattasse di un’azienda privata si avrebbe il fallimento e conseguente chiusura dell’attività, a differenza di un privato l’Ente pubblico non può cessare di esistere. Da segretario della Lega e da ex assessore allo sviluppo economico che ha contribuito alla stesura del piano di riequilibrio, ritengo inverosimile che proprio coloro che dovrebbero tutelare gli interessi di commercianti ed artigiani perseguano la strada del dissesto finanziario. Certo che questi consiglieri non abbiano idea di cosa comporti lo stato di dissesto per un Comune e per i propri cittadini, proverò a riassumere in poche righe le principali conseguenze. Con la dichiarazione di dissesto: 1. le procedure esecutive intraprese dai creditori e pendenti alla data del dissesto, vengono estinte d’ufficio, quindi il creditore che già ha intrapreso un’azione esecutiva, ha solo speso tempo e denaro; 2. dalla data del dissesto fino alla ricognizione della massa passiva da parte dell’Organo Straordinario di Liquidazione trascorrono diversi anni durante i quali i crediti dei fornitori non maturano interessi; 3. per recuperare i suoi crediti il fornitore dovrà fare richiesta di insediamento alla massa passiva, tale adempimento prevede due procedure: a) Procedura Ordinaria: può durare anche 5 anni per il recupero dell’intero credito senza certezza della riscossione totale; b) Procedura Semplificata: permette di ottenere il saldo del credito tempi più brevi, sebbene siano sempre incompatibili con l’attività imprenditoriale, con uno sconto che può variare dal 40 al 60% del totale. L’esperienza di altri Comuni dimostra che il credito viene riconosciuto con percentuali che non superano il 30%; 4. per le imposte e tasse locali che interessano tutti i cittadini vengono applicate le aliquote massime consentite. Le origini del pesante debito che ci affligge hanno radici profonde, sono riconducibili alle amministrazioni passate guidate dal Partito Democratico (all’epoca Alleanza Democratica) ed oggi alleati di questa variopinta amministrazione. Premesso che prima del 1998 il Comune di Rosolini, non conosceva problemi finanziari ma anzi vantava un attivo, per rendere un’idea dello spreco di denaro pubblico che ha contraddistinto le due consiliature guidate dalla sinistra faccio un resoconto delle spese più ingenti. Dal 1999 al 2009 per ogni consiliatura sono state sostenute spese per circa 2,5 milioni di Euro così suddivise: – 750.000 euro per Sindaco ed Assessori; – 750.000 euro per il Consiglio Comunale; – 370.000 euro per esperti esterni; – 200.000 euro per il Direttore Generale; – 220.000 euro per il Nucleo di Valutazione. Quindi a conti fatti in due consiliature hanno sperperato più di 5 milioni di Euro. In quel periodo anche le opere pubbliche primarie, come scuole dell’obbligo, piazze e strade principali venivano realizzate ricorrendo all’accensione di mutui, come se non ci fosse un domani. Il ricorso all’accensione di Mutui per la realizzazione di Scuole dell’Obbligo è ancora più assurdo se si pensa che la competenza per questo tipo di opere è dello Stato che finanzia attraverso semplici progetti. In due consiliature sono stati spesi 650.000 euro per esperti esterni e 400.000 euro per il Direttore Generale, è assurdo che ne’ le risorse interne né quelle esterne siano state in grado di perfezionare un progetto per un finanziamento nazionale. Per finire è da tenere in considerazione che il debito verso fornitori ammonta a circa 10 milioni di euro. Chiarite le origini del grave squilibrio finanziario in cui versa l’Ente, è impensabile che chi ha indebitato la città possa ancora oggi continuare a decidere le nostre sorti. Invito il Sindaco a tentare la strada del riequilibrio finanziario e a prendere le distanze dal Partito Democratico e da chi esorta ed incita alla dichiarazione dello stato di dissesto. Chi gioisce per il dissesto dell’Ente Comune non ama la propria città: il dissesto rappresenta il fallimento dell’intera comunità. Il Sindaco faccia delle scelte coraggiose, aldilà della mera maggioranza numerica in consiglio, il primo cittadino ricerchi le affinità di obiettivo: Il bene della Città!”

Gruppo Lega Rosolini Il Segretario Dott. Dino Gennaro

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