“Una ipotesi di percorso di legalità”, riflessione a firma del Dott. Carmelo Blancato

“Una ipotesi di percorso di legalità”, riflessione a firma del Dott. Carmelo Blancato

“Vorrei , insieme a Voi lettori , riflettere su alcuni punti fermi nei quali credo profondamente per un maggiore slancio dell’azione di Governo e nella maggiore incisività dell’azione della Magistratura, al fine di consegnare ai nostri figli una Italia migliore .

Premetto che amo LE ISTITUZIONI al di sopra di ogni stupida bega politica.

Gli strumenti che il Nostro Legislatore ci ha consegnati negli anni offrono all’operatore una ampia gamma per sgretolare il fenomeno mafioso e corruttivo a tutti i livelli.

Le vicende giudiziarie degli ultimi anni rassegnano una certa “confusione” fra potere giudiziario e potere esecutivo. Parlo dei casi “Saguto” e “Palamara” che hanno sgretolato in maniera molto incisiva l’immagine della Magistratura. Peccato veramente che persista la volontà di voler macchiare una immagine favolosa di tanti grandi magistrati che lavorano con diligenza ed abnegazione per consegnarci una Italia sicura ed una certezza di vera Giustizia.

L’art. 34 bis del codice antimafia ( Il controllo giudiziario) offre una enorme possibilità per fare chiarezza di cosa può fare lo Stato in tandem con la Magistratura.

La mole enorme di denaro che ci offre l’Europa ( Recovery Fund e M.E.S.), rappresenteranno un enorme attrattiva per la malavita organizzata . Lo Stato ha tutti gli strumenti per prevenire “i giochetti” che si metteranno in campo ! Fra questi il già  citato 34 bis il quale potrà trovare applicazione senza dover dimostrare la “pericolosità sociale del soggetto”, ed in tandem con le fonti informative dell’Anac , le bocciature delle “White list”, la super-visione delle Prefetture, delle Questure, della Corte dei conti.

Supplire al tragico vuoto della scomparsa dei Co.Re.Co. , del Commissario dello Stato della regione Sicilia, di taluni Segretari generali “ammiccati” ai Sindaci , può e deve essere fatto da strutture snelle anti-corruttive.

Voler sgretolare l’Organo di Revisione degli Enti locali con il ritorno alla Sua elezione tramite “bilancini politici”, e non con il sorteggio, rappresenta una ulteriore volontà della politica di un ritorno al passato, laddove si sceglie il controllore, smarcando, di fatto, la volontà di lasciare liberi i tecnici nel loro lavoro, ma ritornando ad imprimere una chiara volontà nella scelta dei tecnici in base alla tessere di partito !

Le commissioni nazionali e regionali antimafia possono dare un input incredibile alla azione anticorruttiva ( vedi Caso Montante – Caltanissetta) . Confindustria deve e può rappresentare la parte onesta dell’imprenditoria, collaborativa con gli Organi inquirenti per togliere quanto di marcio continua a persistere, perpetrando una “distorsione” del libero mercato e della libera concorrenza !

Facciamo luce sulle “partecipate”, estendendo l’applicazione del codice antimafia a questi Enti, che volutamente sono per nulla regolati dal Tuel , cambiando continuamente denominazioni ( Ato- Ati- Rti – municipalizzate – Società in house ). Sono tutte impostazioni ed “invenzioni” prive di legislazione ed esperienza dottrinale e giurisprudenziale per sfuggire a qualsivoglia controllo nei bandi di gara, nelle assunzioni di personale, nei rapporti con gli Enti locali. Esse rappresentano una gestione agile e veloce per gestire e sperperare il denaro pubblico , creando, di converso enormi buchi nei bilanci degli enti locali.

Un richiamo, pertanto, a tutti gli Uomini di buona volontà!”

Carmelo Blancato

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