“Recuperate opere che la città aspetta da anni”, dopo 10 anni Penny salda il suo “debito”

“Recuperate opere che la città aspetta da anni”, dopo 10 anni Penny salda il suo “debito”

Di Stefano: “Da qualche anno ormai c’è una moda, che la legge consente: chi costruisce invece che pagare gli oneri all’Ente, li scomputa realizzando un’opera pubblica. Ma quante di queste sono poi davvero realizzate? Perché non si controlla se vengono portate a termine? Quando mi sono insediato mi sono accorto che molte di queste convenzioni erano state disattese, ancora nessuna opera realizzata” .

Non solo grandi colossi ma anche privati cittadini. Sono tantissimi i debiti ancora non saldati nei confronti del Comune di Rosolini come oneri di urbanizzazione che, spesso anche dopo un decennio, nessuno si è mai preoccupato di controllare, contestare o riscuotere e che al momento rappresentano per il nostro Comune uno dei danni economici più grandi (e sottovalutati) che fino ad oggi sono rimasti “scheletri negli armadi dell’ufficio tecnico”. Opere recuperate solo adesso grazie all’ormai ex assessore Carmelo Di Stefano, che tornano, come dovute, nelle mani della città che le aspetta da anni. Ma, ci dice, “ce ne sono ancora tante da recuperare”.

Tartassiamo i cittadini per i 100 euro di suolo pubblico e poi ci lasciamo sfuggire queste somme enormi, previste da convenzioni ben definite e spesso disattese per anni” – ci dice l’ormai ex Assessore ai LL.PP- Urbanistica Carmelo Di Stefano che negli ultimi mesi del suo mandato ha chiesto di relazionare al dirigente capo Corrado Mingo tutte le convenzioni in corso per analizzare, dopo decenni, chi aveva ancora debiti pregressi nei confronti del Comune. Lo era Lidl, che doveva ancora 100 mila euro al comune come oneri di urbanizzazione e che sotto sollecito dell’ex Assessore ha portato finalmente a termine la rotatoria, e lo è anche Penny, che doveva al comune 30 mila euro da scomputare con la realizzazione di una strada parallela alla Paolo Orsi, oggi finalmente, dopo 10 anni, in costruzione. Ma di oneri di urbanizzazione da recuperare, ce ne sono ancora fin troppi. “Non solo da parte dei grandi colossi, ci sono scomputi mai realizzati anche da nostri ex politici, ex assessori, ex consiglieri comunali. Tutti giacciono ancora negli armadi dell’Ufficio Tecnico e nessuno si preoccupa di recuperare queste somme o queste opere dovute alla città”

 

Solo Penny e Lidl dovevano 130 mila euro (una strada e una rotatoria) e a quanto ammonta il danno, se si considerano altri colossi o tantissimi privati, non vogliamo immaginarlo.

Il Penny – ci spiega Di Stefano- doveva concludere la realizzazione della strada, da convenzione, prima ancora che venissero realizzati i lavori per il supermercato. Da circa 10 anni quindi, se non di più, la città aspettava queste opere di urbanizzazione e mai nessuno ha controllato che fossero state realizzate. C’è ancora tanto, tantissimo, da recuperare anche perché da qualche anno ormai c’è una moda, che la legge consente: chi costruisce invece che pagare gli oneri all’Ente, li scomputa realizzando un’opera pubblica. Ma quante di queste sono poi davvero realizzate? Perché non si controlla se vengono portate a termine? Quando mi sono insediato mi sono accorto che molte di queste convenzioni erano state disattese, ancora nessuna opera realizzata”.

Dopo la realizzazione della rotatoria da parte di Lidl, adesso è arrivata la strada da parte di Penny, la parallela alla Via Paolo Orsi che doveva confluire in un posteggio che però a seguito dell’approvazione di variante di questa sera, al Consiglio Comunale, diventerà (dopo sentenza del Tar) un lotto edificabile. La stradina realizzata da Penny adesso da un lato sarà cieca e dall’altra si andrà a raccordare con la strada di Coda Lupo.

Intanto Penny “fa le valigie” dopo aver venduto recentemente il suo lotto ad altra azienda, la Market Ingross che aprirà i battenti a fine luglio.

E intanto, aspettiamo anche che tutto il pregresso venga saldato. Da altri colossi, da privati cittadini e da nostri ex politici: prima di tartassare i cittadini, dato il dissesto del Comune, è doveroso recuperare i grossi “buchi economici” che non tutti hanno il coraggio di scovare.

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