Polizia Scientifica trova tracce di sangue nella culla del piccolo Evan

Polizia Scientifica trova tracce di sangue nella culla del piccolo Evan

Emergono sempre più particolari agghiaccianti nella vicenda che ha portato alla morte del piccolo Evan Lo Piccolo, il bimbo di 21 mesi che secondo l’accusa sarebbe stato ucciso dalle continue percosse ricevuta da Salvo Blanco, compagno della madre. La Polizia Scientifica, infatti, ha effettuato venerdì sera i rilevamenti nella camera del piccolo Evan, trovando tracce ematiche nel cuscino. Particolari che si aggiungono ai continui ricoveri in ospedale per lesioni e fratture, ai video in cui il piccolo Evan cammina con difficoltà, alle foto in cui i segni delle lesioni sono evidenti. Tutti particolari che adesso lasciano un quadro ancora da verificare. Troppi silenzi in una vicenda dove c’era chi non poteva non sapere.

 

“Crediamo infatti che il prossimo atto che faremo assieme ai legali della nonna e la zia di Evan -dice l’avvocato Federica Tartara intervistata da Video Regione-, oltre ai due soggetti in custodia cautelare dovranno essere coinvolti altre persone, altri enti, come le istituzioni che sono intervenute, come i servizi sociali che sono stati allertati tante volte dai familiari. Tutti devono dare risposte per quello che è accaduto perchè purtroppo ci troviamo a parlare di un bambino deceduto ad appena due anni di vita”.

Silenzi che devono trovare voce in questa vicenda che ha visto ben tre ricoveri con la madre che ha lasciato Evan in ospedale. “Se si lascia un figlio di un anno e mezzo in ospedale in quelle condizioni, e questo si evince dal referto medico, perchè non sono stati allertati i servizi sociali?”.

 

Il padre di Evan, Stefano Lo Piccolo, aveva presentato l’8 agosto un esposto dalla Procura di Genova tramite il proprio legale, esposto che non è arrivato in tempo alla Procura di Siracusa. “Abbiamo presentato un esposto senza indicare un nome per non ricevere una contro denuncia. Anche perchè erano arrivati a Stefano minacce di morte per lui e suo figlio se non avesse tolto la residenza. Solo adesso abbiamo saputo che il bimbo era stato ricoverato in ospedale diverse volte. Per questo è adesso necessario, oltre ai due fermati, coinvolgere altre persone e altri Enti per fare piena luce”.

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