“Perchè l’Asp 8 ritarda nel fare i tamponi a chi è stata in contatto con mia madre”, pronta ad andare in Procura la famiglia dell’88enne contagiata fino a casa

“Perchè l’Asp 8 ritarda nel fare i tamponi a chi è stata in contatto con mia madre”, pronta ad andare in Procura la famiglia dell’88enne contagiata fino a casa

Non è mai uscita di casa ma è stata contagiata e adesso, per fare i tamponi alle tre persone che hanno avuto contatti con lei, bisognerà attendere “almeno una settimana”.

Le lunghe liste d’attesa all’Asp 8 di Siracusa stanno creando una situazione di allarmismo tra i parenti dei congiunti ammalati. Come la segnalazione che ci arriva dalla figlia della signora 88enne rosolinese risultata positiva al coronavirus nonostante non sia mai uscita mai di casa, ricoverata da qualche giorno all’Ospedale Maggiore di Modica. La famiglia vuole sapere come ha fatto il virus a raggiungere sua madre ma ha appreso che i tamponi, alle tre persone “indiziate” attualmente in isolamento obbligatorio, verranno eseguiti “non prima del prossimo venerdì 10 aprile”.

“All’Asp 8 ci sono liste d’attesa lunghissime e fuori dal normale -dice la figlia dell’88enne-. A Modica invece, per portare sempre un confronto con l’Asp 7, quando mia mamma è stata ricoverata le è stato effettuato il tampone dopo mezz’ora dal ricovero e la sera avevamo già il risultato. E se il tampone della badante che accudiva mia madre giorno e notte o di chi ha avuto contatti risultasse poi negativo? Non sarà troppo tardi per sapere come e da chi è stata contagiata? E nel frattempo i potenziali infetti asintomatici continueranno, senza nemmeno saperlo, a contagiare”.

L’esecuzione dei tamponi ai rosolinesi è, per ovvia competenza territoriale, affidata all’Asp 8, al Distretto di Siracusa, che fin dal primo impatto con l’emergenza ha prodotto testimonianze “sconfortate” da parte di alcuni pazienti e delle loro famiglie.

E dopo la “poco chiara” vicenda di un altro rosolinese, l’Architetto Calogero Rizzuto, al quale è stato praticato il tampone con un ritardo abissale, adesso è la figlia della 88enne a parlare, terrorizzata dai tempi previsti per il tampone. “Non è una critica distruttiva, è solo un nostro diritto fare questa indagine; siamo famiglie già colpite da un profondo dolore e dobbiamo pure pressare per chiedere queste cose?”

Lo sostengono da tempo anche i medici di famiglia che il tampone, effettuato in tempi velocissimi, è utilissimo per poter circoscrivere i focolai e capire quali sono le persone che devono andare assolutamente in isolamento e quali invece da ricoverare. Lo stato di quarantena senza avere certezza della positività e il monitoraggio telefonico effettuato dall’Asp non danno reale contezza dei focolai e possono pure rappresentare un ostacolo al fine di poter salvare qualche vita.

La figlia della signora, dopo varie interlocuzioni con tutti gli organi sanitari addetti, ha fatto sapere che sarà pronta a segnalare questi ritardi alla Procura della Repubblica nel caso in cui si rimediasse al più presto.

Intanto ci fa sapere che la condizione della madre non è preoccupante e che l’assistenza (oltre al breve tempo per l’esecuzione del tampone) all’Ospedale Maggiore di Modica, Asp 7, è precisa e professionale.

“Solo per chiarire che la confusione nella sanità al momento non interessa tutta la Sicilia – ci dice la figlia della signora-, possiamo testimoniare che mia mamma, che al momento è in condizioni stabili, è assistita in modo eccellente da quando è stata ricoverata, con professionisti precisi e attenti che fanno dell’Asp 7 di Ragusa una eccellenza sanitaria che non ha nulla da invidiare al Nord”.

Il black out dei tamponi in Provincia dii Siracusa era causa della mancanza dei reagenti. Oggi i reagenti ci sono ma i tamponi vengono eseguiti lo stesso con ritardi pericolosissimi rispetto agli altri Distretti. Ci auguriamo che i reagenti non siano invece così pochi da portare l’Asp a eseguire tamponi secondo le solite “corsie di emergenza” che nulla hanno a che vedere con la vera emergenza e priorità.

“Stanno calendarizzando le priorità -fanno invece sapere dall’Asp-, e quanto prima saranno chiamati”.

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