Parrucchieri abusivi, interviene Corrado Antonuccio: “Abusivo o regola d’arte: è guerra social, nel posto sbagliato al momento sbagliato”

Parrucchieri abusivi, interviene Corrado Antonuccio: “Abusivo o regola d’arte: è guerra social, nel posto sbagliato al momento sbagliato”

Riceviamo e pubblichiamo una nota pervenuta dal parrucchiere Corrado Antonuccio, un altro professionista del settore che esprime la sua pubblica riflessione sugli attuali dibattiti social in merito alla difesa della categoria di parrucchieri ed estetisti.

Antonuccio, nella sua riflessione, porge la sua vicinanza a Maria Concetta Pitino, fautrice dell’appello al sindaco per concretizzare interventi contro gli abusi a rispetto delle ordinanze anti- Covid e a difesa dell’intera categoria in regola.

Dallo stesso Antonuccio arriva un altro messaggio: “non condivisione ma comprensione” per chi con la “gavetta” tenta di raggiungere il sogno di aprire una sala. “Tutti abbiamo fatto la cosiddetta GAVETTA – scrive Antonuccio- nessuno è nato con un’attività giá avviata. Dietro tutto questo esiste impegno e sudore“.

Il testo completo della sua riflessione:

Un mio pensiero.
Buongiorno prima di iniziare volevo fare un un’augurio a tutti noi affinché si possa ritornare presto e più forti alle nostre vite quotidiane.
Detto questo, voglio porgere a voi una mia riflessione sulla situazione che si è creata in questi giorni che ha smosso i social tra insulti e buone parole.
Siamo in un momento storico che ricorderemo per sempre e da qui dobbiamo comprendere che le vere cose che ci mancano, alla fine, sono le più semplici come un abbraccio.
Premetto che io sono titolare di un’attività a Rosolini che, pur con tante difficoltà, ha avuto tantissime soddisfazioni.
Questa “GUERRA SOCIAL” è inutile portarla avanti perché Facebook è il posto più sbagliato dove creare un dibattito.
Avere un’attività in regola non è facile da gestire; dietro le quinte non ci sono solo le famose tasse di un governo sanguisuga che costringe a pensare prima di affrontare un nuovo progetto, esistono anche tante paure, ansia, pensieri che alle volte ci tengono svegli la notte a chiederci:” e se poi … e se poi … “.
Decidere di rimanere abusivi (a volte anche per comodità) é una scelta che ognuno è libero di fare. Non condivido, ma capisco, nella speranza che anche chi lavora nell’ombra possa un giorno come me -e tanti altri- avere la soddisfazione di creare un proprio nome, perché chi ama il proprio lavoro ha dei sogni e i sogni hanno bisogno di coraggio e tanta determinazione.

Credo che la maggior parte delle persone che pratica una professione in maniera abusiva abbia come scopo ultimo un’attività a regola d’arte; credo anche a tutti coloro che hanno cercato, provato e rinunciato al proprio sogno: a questi voglio porgere la mia vicinanza e dire di non arrendersi mai e non far vincere la paura.

Voglio adesso esprimere un pensiero per una collega che è stata accusata pesantemente sui social: posso assicurarvi che il suo messaggio era diverso da quello percepito e cioè rimanere a casa per limitare il diffondersi di questo maledetto virus per ritornare presto alla normalità. Purtroppo tutto è stato frainteso; credo sia indiscutibile la professionalità e la passione che la persona in questione mette nel proprio lavoro.
Tutti abbiamo fatto la cosiddetta GAVETTA, nessuno è nato con un’attività giá avviata. Dietro tutto questo esiste impegno e sudore.
Apprezzate, apprezziamo chi adesso ci dà o ci ha dato un lavoro perché è grazie alle attività e alla professionalità di queste persone che possiamo imparare un mestiere.

Un abbraccio Corrado”

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