“Low cost design park”, all’istituto “Leonardo Da Vinci” di Ispica un parco giochi creato con materiale riciclato

“Low cost design park”, all’istituto “Leonardo Da Vinci” di Ispica un parco giochi creato con materiale riciclato

Un parco giochi costituito da un cassonetto dei rifiuti, una campana di vetro, un fusto industriale; è il “Low Cost Design Park”, nato da un’idea di Daniele Pario Perra, designer italiano, artista relazionale e ricercatore operante in attività espositive, progetti di ricerca e insegnamento. Privilegia oggetti che rappresentano già, per la loro forma o il loro uso, il concetto di sostenibilità e che, trasformati in gioco, diventano strumenti per aiutare i bambini a familiarizzare con l’ecologia.

fusto

 

campana

L’iniziativa, inserita nella Settimana Europea del Riuso e del Riciclo 2016, mira a stimolare le amministrazioni locali a prendersi cura degli spazi urbani trascurati che potrebbero essere trasformati in aree gioco per i bambini. Il parco, allestito all’interno del plesso Sant’Antonio, sede della Rete, sta coinvolgendo con visite guidate ed attività di sensibilizzazione tutte le 12 classi della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di Ispica. Venerdì 25 novembre a partire dalle ore 17,30 sarà possibile visitare il parco giochi ed assistere ad una conferenza-dibattito sul tema “La raccolta differenziata: pratiche virtuose in Sicilia”, seguita dalla degustazione di Ghjugghjulena – Presidio Slow Food e dallo spettacolo “Il cantastorie” di Peppino Castello.

Al varo, adesso, un protocollo di intesa per valorizzare la scuola come comunità attiva, aperta ed integrata, motore di crescita del territorio in grado di sviluppare l’interazione con le famiglie, con la comunità locale e con le associazioni. Una rete, creata in sinergia con il comune di Ispica, l’azienda Dusty e le associazioni Zymè Fermenti Culturali, Meridies, Camminiamo Insieme ed il circolo Sikelion di Legambiente, che ha base logistica ed organizzativa all’interno del plesso scolastico Sant’Antonio. In questi spazi saranno realizzati corsi e laboratori didattici rivolti agli alunni, in modo da potenziare ed ampliare l’offerta formativa della scuola, ma anche eventi culturali aperti alla cittadinanza per promuovere il plesso Sant’Antonio, presidio democratico all’interno dello storico quartiere “cartidduni”. Tante le iniziative in cantiere, in orario scolastico ed extrascolastico.
“Riciclo, riduco, riuso” è il leitmotiv delle attività condotte dalla responsabile della Dusty, dott.ssa Noemi Manno. Al termine di ogni attività viene consegnato ad ogni alunno una guida alla differenziata ed il calendario dei rifiuti in modo da coinvolgere in modo diretto le famiglie che costituisco la primaria agenzia educativa nel territorio dove poter sviluppare buone prassi.
In corso anche i laboratori proposti e curati dall’associazione Zymè Fermenti Culturali che hanno la finalità di liberare la creatività, la fantasia, la manualità dei bambini utilizzando la tecnica del mosaico, ma con materiali semplici, naturali ed a basso impatto ambientale. Il secondo laboratorio ha la finalità di fornire informazioni relative al contenuto dei cosmetici che giornalmente utilizziamo, che disperdiamo nell’ambiente e dell’impatto che hanno sul nostro corpo e nel mondo che ci circonda; nella fase pratica di creare il loro prodotto con sostanze ecobio e naturali per essere consumatori consapevoli. Nel corso del mese di novembre saranno realizzati anche altri quattro laboratori, a cura di Sikelion, circolo di Legambiente, con lo scopo di promuovere la raccolta differenziata e far conoscere i vantaggi derivanti da questa pratica, sul piano della salvaguardia ambientale e sul piano economico; inoltre si vuole illustrare il ciclo dei rifiuti, dal cassonetto della raccolta differenziata/indifferenziata in poi individuando le “buone pratiche”, con particolare riferimento alla riduzione dei rifiuti.

In conclusione stiamo parlando di cultura laboratoriale e cultura progettuale in rete con il territorio. È proprio nell’ambito delle sue reti costruite sul territorio che la scuola può individuare esperti “esterni” capaci di animare laboratori artistici, espressivi, creativi, … d’eccezione, armonizzando le esperienze del privato sociale con le risorse presenti nel corpo docente della scuola pubblica italiana. C’è bisogno di valorizzare il territorio come risorsa per l’apprendimento!

Lino Quartarone 

Docente referente del progetto

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