Lettera del giovane Bruno Lorefice alla città: “In piena emergenza giovani. Rosolini affronti una profonda riflessione”

Lettera del giovane Bruno Lorefice alla città: “In piena emergenza giovani. Rosolini affronti una profonda riflessione”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera ricevuta nella nostra redazione a firma del giovane rosolinese Bruno Lorefice. Il giovane, mette nero su bianco le proprie percezioni e sensazioni riguardo i giovani e la politica cittadina e invita tutta Rosolini, sia giovane che adulta, ad affrontare una profonda riflessione in tal senso.

Riportiamo il testo integrale del documento.

“Gentile Redazione,

Vi scrivo con la speranza che le mie parole possano fungere da stimolo per tutti, in un’ottica costruttiva e non polemica. Sono molto preoccupato.

Nessuna comunità che si rispetti, in qualunque suo settore, ha possibilità di evoluzione e sopravvivenza se non avvia un passaggio di consegne dei saperi e le esperienze maturate da una generazione alla successiva.

Mi preoccupa molto la stagnazione politica e culturale della nostra Rosolini, che genera di riflesso un diffuso senso di rassegnazione nell’agire civico in un cospicuo numero di suoi cittadini.

Tale condizione potrebbe essere giustificabile ma non condivisibile nel caso di una comunità anziana, ma fa malissimo nel caso dei più giovani.

La situazione è di tale complessità da non poter essere ricondotta ad un singolo problema, e qualora ve ne fosse solo uno non sarebbe soltanto un problema di semplice natura quantitativa.

È vero che i giovani mancano, ma è ancor più vero che mancano dei giovani che esprimano il proprio impegno civico e politico con qualità.

Come mai non si intravede all’orizzonte alcuna personalità di spicco su cui poter investire in futuro? Come mai sono davvero pochi i trentenni che fino ad oggi hanno potuto vantare una esperienza diretta all’interno della macchina politico-amministrativa della nostra città? Su chi dovremo puntare quando le personalità politiche che hanno monopolizzato in accezione positiva e negativa la nostra storia cittadina non ci saranno più? Questa è una problematica molto seria che deve essere affrontata con urgenza.

Posto dunque che la nostra Rosolini abbia bisogno di tutti, cittadini vicini e lontani, si registra un estremo bisogno di gente giovane e appassionata.

Considerata la penuria di risorse in seno alle casse comunali e la difficoltà amministrativa che comporta la gestione di un ente comunale senza risorse adeguate, sono davvero pochi gli incentivi ad impegnarsi per la cosa pubblica.

È proprio in questo contesto che deve trovare posto la passione politica, vincendo l’opportunismo o l’egocentrismo di alcuni, l’affarismo di altri.

Le elezioni  non sono una dimostrazione di forza fra chi prende il maggior numero di voti, ma l’occasione per concretizzare dei seri progetti a medio e lungo termine, gettando le basi per la formazione di una futura classe dirigente cittadina, provinciale, regionale. 

In questo tutti noi abbiamo delle gravi responsabilità.

I giovani, restii alla assunzione di responsabilità per paura di non essere all’altezza dei ruoli affidatici, gli adulti per la paura di credere che i loro ragazzi non siano in grado di gestire le criticità connesse ai ruoli che si preferisce ricoprire personalmente, motivando tale scelta con ragioni che vanno in antitesi con i valori della progettualità, della lungimiranza, del dovere morale di trasferire il proprio sapere a chi verrà.

Il mio discorso non è di parte, non si schiera contro o a favore di nessuna fazione politica. Questa mia posizione è indice della gravità della situazione in cui versiamo.

Dico ciò perchè l’assenza di strutturati processi di formazione e partecipazione politica (talvolta anche di contraddittori e confronti interni) delle leve più giovani è di una gravità talmente alta che prescinde i colori politici e suona come un fortissimo campanello d’allarme che assorda tutti in maniera trasversale.

È una emergenza che, se non colmata , contribuirà alla definitiva perdita di credibilità della politica e delle istituzioni.

Mi rende triste l’idea di pensare ad una politica in stato di abbandono, vissuta come un peso da dover gestire alla meno peggio, piuttosto che come una enorme opportunità da affrontare con la massima serietà.

Per chi vuole ripartire, ci sono sempre dietro l’angolo delle opportunità per cambiare direzione.

A breve si aprirà la stagione del rinnovo delle segreterie di circoli e movimenti.

Mi aspetto un fortissimo segnale di riflessione sul tema da parte delle realtà politiche della città e mi aspetto ovviamente delle aperture concrete in tal senso. 

Agli adulti dico che è ora di seminare progetti comuni, lasciando a casa interessi e ambizioni personali.

Ai giovani dico che umiltà e prudenza insegnano, ma solo se accompagnate da un pizzico di orgoglio e ambizione nel voler produrre qualcosa di buono per la nostra gente.

Buon lavoro“.

Bruno Lorefice

 

 

 

 

 

 

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