Il consiglio comunale ,”obbligato”, vota il dissesto finanziario

Il consiglio comunale ,”obbligato”, vota il dissesto finanziario

Il Comune di Rosolini è ufficialmente fallito. Il consiglio comunale, nella seduta del 23 ottobre, ha votato la dichiarazione del dissesto finanziario.  E neanche l’arrivo nelle casse del Comune di Rosolini degli attesi 3.200.000 euro quali prima tranche del fondo di rotazione del piano di riequilibrio, ha potuto fermare quello che ormai era diventato inevitabile: o si votava il dissesto o il consiglio comunale veniva sciolto per inadempienza in quanto il commissario straordinario nominato dalla Regione, Giovanni Cocco, aveva dato 5 giorni di tempo per adempiere.

A votare il dissesto sono stati quasi tutti i consiglieri, con il voto contrario del consigliere Giovanni Spatola: “Bisognava rafforzare l’ufficio tributi e non è stato fatto -ha detto Spadola-. Avete acceso convenzioni di 90.000 euro per urbanizzazione e 24 mila per il palco della musica in questo periodo di dissesto. Sono arrivati i 3.000.000 di euro per l’anticipo del piano di riequilibrio che sono stati bloccati dal Prefetto. Si sta votando il dissesto senza sapere se il piano di riequilibrio poteva essere approvato. Per questo il mio voto è contrario“.

Ad inizio seduta erano stati i Revisori dei Conti ad ammonire il ritardo con cui si stava procedendo alla dichiarazione del dissesto. “Noi non siamo i cattivi, ma i certificatori, e la dichiarazione di dissesto non è certo un capriccio che collegio -ha detto Carmelo Blancato-. Il dissesto è in ritardo di almeno un anno, e in questo anno si è creato un danno di 650 mila euro di interessi, 2.000 euro al giorno. Le vittime ignare di questa situazione sono i dipendenti pubblici che si vedono costretti ad elemosinare il proprio stipendio. Si aspetta forse un gesto estremo?“.

Il sindaco Pippo Incatasciato ha ribadito che questa amministrazione “sta ponendo le basi per il risanamento dei conti. Il fallimento di un Ente è una brutta parola. Siamo alla massima caduta dal quale però bisogna risalire avviando il risanamento. È il fallimento di un sistema politico, dei dipendenti, dei cittadini e dello Stato che hanno interagito malamente. Ecco perchè bisogna cambiare marcia partendo dal pagamento delle tasse. Dobbiamo andare a pagare tutti di corsa se vogliamo che la città abbia un’epoca nuova“.

A chiedere però una commissione di indagine per appurare eventuali responsabilità politiche che hanno determinato la situazione del dissesto nella gestione della cosa pubblica negli ultimi 20 anni, è stato il consigliere Luigi Calvo: “È un giorno triste per la città frutto dell’assistenzialismo politico e di soldi spesi senza averli. Non dichiarare il dissesto oggi sarebbe stato un atto criminale nei confronti dell’Ente. Con il dissesto non facciamo danni ai cittadini ma se c’è stato dolo nella politica, verrà a galla. Si faccia una commissione di indagine per capire chi ha sbagliato in questi 20 anni”.

Stessa richiesta quella del consigliere Tino Di Rosolini: “Votiamo favorevolmente il dissesto se, nello stesso tempo, viene avviata una seria commissione d’indagine che riguardi gli ultimi 20 anni. C’è responsabilità anche in questa amministrazione: aver rinviato il dissesto, è costato 650 mila euro come notificato dai revisori dei conti”.

A votare a “malincuore” il dissesto il consigliere Piero Assenza: “Ho combattuto contro questo evento nefasto. Abbiamo condotto una “operazione verità”, mettendo nel disavanzo i debiti fuori di bilancio. Abbiamo rispettato e migliorato i parametri di riscossione rispetto gli anni passati. Il 17 ottobre sono arrivati nelle casse comunali oltre 3.000.000 di euro del fondo di rotazione per il piano di riequilibrio e lo stesso giorno il commissario ci invia una pec che dovevamo obbligatoriamente approvare il dissesto. Oltre il danno la beffa. Non possono passare 10 mesi per accreditare queste somme. Potevamo togliere tanti debiti e affrontare seriamente le difficoltà dell’Ente soprattutto per quanto riguarda la riscossione. Ci sono Comuni in dissesto con numeri molto più gravi rispetto quelli di Rosolini“.

La seduta del consiglio comunale era iniziata con la surroga del consigliere Giuseppe Agricola, dimissionario, con la prima dei non eletti della lista “Giovani Rosolinesi”, Paola Gambuzza.

Il consiglio è stato aggiornato a martedì 29 ottobre con la trattazione del punto “Atto di indirizzo in merito alla costituzione di parte civile dell’Ente” riguardante la vicenda del nucleo di valutazione.

Ferdinando Perricone

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