I nonni: “Non portateci via mio nipote”, Rosolini si mobilita per Giuseppe

I nonni: “Non portateci via mio nipote”, Rosolini si mobilita per Giuseppe

Tutto inizia ieri con un appello drammatico lanciato tramite social dalla nonna Giovanna Pace: “Vogliono portarmi via mio nipote Giuseppe. Vogliono metterlo in una casa Famiglia”. Un appello lanciato su Facebook che supera le 1.500 condivisioni, raggiungendo in poco tempo tutta l’Italia. Si forma una catena umana di solidarietà e vicinanza ai nonni, ma in serata, quell’appello, viene eliminato dal social in quanto ritenuto di “istigazione all’odio”. La nonna non desiste e chiede aiuto alla cittadinanza che si mobilita e crea un gruppo social “Giù le mani dai bambini!! Giustizia per Giuseppe”.

E’ iniziata così la “lotta” per Giuseppe, 12 anni, figlio di Laura Pirri, la ragazza rimasta vittima di “Femminicidio”, deceduta nel marzo del 2017 e per il quale il compagno, Sebastiano Iemmolo (padre di Giuseppe), è stato accusato del delitto e condannato al carcere a vita.

Da allora Giuseppe ha “girovagato” per tre famiglie. In un primo momento con i nonni paterni (che poi sono stati invece dichiarati non idonei in quanto facevano leggere al piccolo i messaggi che scriveva il padre dal carcere), poi con i nonni materni fino a quando la zia Lorena Pirri ha deciso di prendere in affidamento il piccolo. Successivamente, però, è stata la stessa Lorena a dichiarare di non potersi più prendere cura di Giuseppe, in quanto non riusciva più a seguirlo come si deve anche per via delle cure mediche che necessitava l’altra figlia.

Una vicenda delicata e complicata che troverà oggi una fase cruciale. Giuseppe, attualmente, si trova in casa dei nonni Giovanna Pace e Giuseppe Pirri. Alle 12.30 dovrà essere consegnato alle assistenti sociali che cercheranno di trovargli una famiglia o essere collocato in una casa famiglia, in attesa del 3 ottobre prossimo, giorno in cui ci svolgerà l’udienza. È stato infatti aperto un procedimento volto all’accertamento dello stato di adottabilità del minore. Nel frattempo i nonni materni potrebbero andare a trovarlo con regolarità.

“Lo abbiamo tenuto per 2 anni” dice la nonna Giovanna Pace che assieme al nonno non si daranno per vinti facilmente prima di consegnare Giuseppe alla casa Famiglia.

“Giuseppe sta bene con noi -aggiunge-. È un ragazzo vivace, come tanti, con alti e bassi, ma con noi è felice. Ci avevano detto che per tutto il periodo estivo poteva rimanere con noi e adesso non capiamo questo cambio di decisione. Il 3 ottobre ci sarà l’udienza per accertare l’adottabilità: perchè non può rimanere con noi fino a quella data? Perchè lo devono portare via prima? Hanno già deciso che non deve rimanere con noi? Ci hanno detto che non siamo idonei e mi hanno anche chiesto di consegnare Giuseppe alle assistenti sociali, ma io non posso farlo. Se davvero devono portarlo via, che vengano a prenderselo fino a casa. Oggi è uno dei giorni più brutti della mia vita. Stanno uccidendo la mia Laura un’altra volta”.

Una “consegna” che è prevista per questa mattina alle 12.30. I membri del gruppo “Giù le mani da Giuseppe” saranno presenti.

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