I generi fotografici: il ritratto

I generi fotografici: il ritratto

Concludendo la serie “generi fotografici” di questa rubrica, oggi parliamo dei ritratti fotografici, ovvero quel genere di fotografia che va dalla moda alla pubblicità, fino ad arrivare ai ritratti di strada per raccontare dei determinati luoghi attraverso i volti e gli sguardi della gente che ci vive. Oggi parleremo proprio di questo: i ritratti in strada. Non esiste genere fotografico migliore dei ritratti in strada per descrivere non solo le persone del luogo in cui ci si trova ma anche il luogo in sé, con i suoi difetti, tensioni, paure, serenità, quiete, ecc ecc. Esistono diversi approcci per i ritratti in strada; uno di questi è l’approccio casuale, improvviso. Questo tipo di approccio implica l’essere discreti, quasi invisibili, entrare nella vita e nel luogo in toto, senza essere invadenti, essere lì solo per scattare cogliendo gli sguardi e la vita di tutti i giorni, senza interagire con i soggetti. Questo tipo di approccio può regalarci senz’altro le foto più spontanee e “documentaristiche” del luogo, ma bisogna essere davvero bravi a non essere invadenti. Il secondo approccio, punta sulla “simpatia”; proprio così, la simpatia. Consiste nell’avvicinarsi al soggetto, instaurare un dialogo, un rapporto di fiducia momentanea, per far si che il soggetto si senta a suo agio e ci conceda la foto senza problemi. Questo tipo di approccio potrà offrirci delle foto dirette, con lo sguardo del soggetto meno spontaneo, ma più diretto; inoltre, può essere anche un modo per parlare con le persone fotografare e farsi raccontare aneddoti della loro vita o del luogo di cui si vuole raccontare la storia e le usanze.
Allora che aspettate, prendete la vostra macchina fotografica e scendete in strada, a raccontare i luoghi in cui vivete, che siano piccoli paesi o grandi metropoli, attraverso i ritratti, genere fotografico utile a cogliere l’anima delle persone.

Vincenzo Alecci

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