Alluvione 26 ottobre, il geologo Basilico: “La magistratura faccia luce sulle responsabilità”

Alluvione 26 ottobre, il geologo Basilico: “La magistratura faccia luce sulle responsabilità”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa da parte del geologo Vincenzo Basilico in merito alle “responsabilità” conseguenti all’alluvione del 26 ottobre scorso.

Il testo:

Che pena vedere le facce di circostanza del Sindaco e dell’Assessore ai lavori pubblici, nel mentre si prodigavano a girovagare per i luoghi oggetto del disastro idrogeologico della scorsa notte, dando pacche sulle spalle ai cittadini che avevano subito gravi danni alle abitazioni dicendo che la colpa era da imputare esclusivamente “all’evento calamitoso eccezionale” continuando poi la farsa con l’arrivo delle alte autorità Regionali.
Ci voleva un morto per smuovere la sensibilità di chi per anni ha abbandonato il nostro territorio all’incuria ed all’isolamento più totale ?.
A distanza di quasi 15 anni dalla consegna al comune di Rosolini di quel progetto di mitigazione del rischio idrogeologico a tutela dell’area est del centro abitato di Rosolini redatto dall’ Ing. Giunta, assistiamo nuovamente impotenti agli effetti dell’impeto di un torrente in piena che ha divorato i suoi argini fino a lambire le fondazioni di edifici e trascinato con se tratti di strade e una fascia di territorio larga almeno 20 mt., dallo sbocco del vallone fino alle arterie della Rosolini-Ispica e della Rosolini- Pachino, mettendo in pericolo di vita numerose persone che transitavano sfortunatamente in quell’ora in cui il muro d’acqua e fango si riversava inesorabilmente su quelle arterie stradali e che solo per un miracolo la conta dei morti è stata limitata a quel disgraziato evento di contrada Stafenna che ha causato la morte di un nostro stimato concittadino.
Troppo facile dire “è stato un evento eccezionale” perchè è ormai risaputo che questi eventi così come avvenuto negli ultimi anni si ripetono sempre più di frequente ed è per questo che è necessario prevenire gli eventi metereologici, anche se di portata eccezionale, specie se le aree a rischio coinvolgono centri urbani.
Sono opere di mitigazione del rischio idrogeologico, regimentazione delle acque, pulizia degli alvei e stabilizzazione degli argini, tutte cose che con gran vergogna mi tocca constatare essere sconosciute a questa amministrazione.
Lungi da me in questo momento di dolore e di costernazione per quelle famiglie colpite dall’evento, ed alle quali va tutta la mia solidarietà, voler portare il livello di questa riflessione a diatriba politica, ma da tecnico del settore e soprattutto da conoscitore dell’area interessata dal dissesto mi rattrista la consapevolezza che tutto questo poteva essere evitato, se solo amministratori più responsabili si fossero attivati per attingere a tutti quei fondi regionali che sono stati posti in essere per prevenire il dissesto idrogeologico. Invece neanche l’ordinaria manutenzione degli alvei, dei canali, la pulizia e rimozione di detriti, resti vegetali e hai me anche immondizia varia che da anni concorre ad ostruire il normale deflusso delle acque sotto gli occhi di una classe politica cieca e sorda. Sarebbe l’ora che qualcuno dei responsabili pagasse una volta per tutte di tasca propria il danno causato dalle proprie incapacità a tutti i livelli, Locale, Provinciale e Regionale .
Che finalmente la magistratura facesse luce sui responsabili di questo disastro, indagando a monte su chi con spregiudicata vigliaccheria a suo tempo ha permesso che la zona a valle del canalone venisse declassata da area a rischio “R4”, ad area a rischio “R3”, e per giunta a finanziamento già stanziato, permettendo operazioni di edilizia speculativa su quell’area.
Ed inoltre che venga fatta luce sul perché le somme stanziate per la messa in sicurezza di quel canalone ad un certo punto sono state misteriosamente trasferite in un altro capitolo del bilancio Regionale. Cosa alquanto assurda, in quanto avvenuta dopo che gli elaborati del progetto e le relazioni geologiche erano state regolarmente prodotte e per anni oggetto di continue modifiche e dopo che i progettisti ed i geologi avevano sborsato di tasca propria circa novemila euro per le indagini.

Come mostrato dalla foto scattata in seguito al mio sopralluogo allo sbocco del vallone Ristallo-Masicugno in data 27/10/2019 si vede a destra l’inutile “bunker” di cemento che sbarra ancora pericolosamente le acque d’uscita dal vallone. In alto al centro, un canale di scolo proveniente dalle serre che intercetta tutta l’acqua del bacino idrografico a monte, realizzato non saprei con quale autorizzazione e rilasciata da chi, a tutela delle serre e a discapito delle abitazioni che si affacciano sul lato opposto dell’alveo. Risulta evidente come anche a causa di questo improvvisato innesto le acque abbiano investito con violenza il margine opposto provocando il crollo di una fascia di territorio di circa 2.000 mq e arrivando a scoprire le fondazioni degli edifici immediatamente a valle come visibile nella foto successiva.

Tanto per citare fatti perchè delle chiacchere poco mi importa vorrei capire dal Sindaco e dall’attuale assessore al ramo geom. Di Stefano come mai alla possibilità di attingimento di un finanziamento di circa due milioni di euro per opere funzionali alla mitigazione del rischio idrogeologico posti in essere dalla regione con scadenza nell’agosto scorso, hanno preferito destinare tutte le somme per la realizzazione di strade?
Lasciamo stare il povero Sindaco, che sicuramente ignorava l’esistenza di quel progetto, infatti come sempre (lui non c’era e se c’era dormiva,) ma l’Assessore ai lavori pubblici ben conosceva la questione, ma ha voluto irresponsabilmente ignorare, nonostante tutti gli appelli, a prendere in considerazione quel progetto già pronto e nella disponibilità del Comune, che riguardava guarda caso la messa in sicurezza del vallone Ristagno Masicugno, oggi causa di tutto lo scempio e devastazione di abitazioni, esercizi commerciali, strade statali, ferrovia e inondazione dei terreni a valle, con danni per milioni di euro.
Certo l’asfalto forse rappresenta qualcosa di più interessante per certa politica vigliacca e bigotta poichè nell’immediato porta più consensi e visibilità e forse qualcosa d’altro…. e quando tra qualche anno quelle strade saranno strappate e portate via dalla furia delle acque non sarà di certo un problema di questi incapaci di turno , in quanto la storia li avrà già confinati all’oblio.
Il problema come sempre sarà dei cittadini di Rosolini, che ancora una volta assisteranno alla politica del non fare e della tutela degli interessi di pochi, fino al prossimo evento calamitoso con relativa sceneggiata e disgustose passarelle….
Il Geologo Dott. Vincenzo Basilico

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