Agrumi, avanza il “Virus della Tristezza”: primi allarmi anche per i produttori di Rosolini

Agrumi, avanza il “Virus della Tristezza”: primi allarmi anche per i produttori di Rosolini

È un campanellino d’allarme (e in certi casi purtroppo anche di più) che comincia però a destare preoccupazioni anche tra i produttori rosolinesi: è il “citrus tristeza virus”, il virus della tristezza appunto, un patogeno che provoca riduzione dello sviluppo, perdita delle foglie e disseccamento dei rami.

Tra i bersagli preferiti gli alberi di arance, specie gli impianti di agrumi innestati su portinnesto arancio amaro, particolarmente suscettibile al virus. Già da un paio d’anni, dopo che il virus tristezza ha provocato l’abbattimento di circa settanta milioni di piante di agrumi nel mondo, la preoccupazione che avanzi una vera e propria epidemia ha raggiunto anche il versante orientale della Sicilia perché in caso di contagio le conseguenze per gli agricoltori sono notevoli.

Accertata la presenza della malattia infatti non resta altra scelta che estirpare e distruggere immediatamente le piante infette, mentre le altre piante dell’impianto e dei campi limitrofi devono essere controllate per almeno tre anni. E se ad essere infetto risulta essere il 30% del totale dell’impianto è obbligatorio estirparlo per intero. L’unica strada percorribile resta al momento la prevenzione con utilizzo di porta di portinnesti tolleranti anche perché la lotta agli afidi vettori con insetticidi, come sistema di prevenzione alla diffusione della malattia, è totalmente inutile.

Tra i produttori di Rosolini e delle zone limitrofe l’allarme e il timore sono alti: nonostante ancora fortunatamente non si possa parlare di un’epidemia, non mancano casi di agrumeti colpiti in cui anche solo poche piante sono state distrutte. Per tutti i produttori: oltre a procedere con l’estirpazione immediata, seguendo consigli e prevenzioni dettati dai vostri agronomi di fiducia, ricordiamo che è obbligatorio (e fondamentale) comunicare la presenza di virus al servizio fitosanitario regionale.

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