Vedere dal vivo la la squadra del cuore: il sogno di un disabile che si realizza grazie agli amici juventini
Un sogno che si realizza quello di Carmelo Caruso, con disabilità motorie, che, grazie agli amici tifosi della Juventus, ha potuto assistere alla finale di Coppa Italia tra Juventus e Inter disputata allo stadio Olimpico di Roma. Una esperienza entusiasmante per Caruso che oggi vuole ringraziare con una lettera gli amici che si sono resi disponibili a far vivere questi momenti di gioia.
La lettera di Carmelo Caruso: “L’inclusione sociale si può manifestare in tanti modi. Oggi, ho il piacere di esternare la mia profonda soddisfazione per la gioia che mi hanno fatto provare alcuni amici che mi hanno permesso di realizzare un mio sogno: riuscire a vedere una partita di calcio della mia Juventus allo stadio nella tranquillità di chi vuole godersi il momento.
Una organizzazione perfetta da parte del gruppo di tifosi Juventini che mi ha assistito durante i tre giorni intensi che, oltre alla finale di Coppa Italia, mi ha consentito di rivedere una porzione di Roma.
Tre giorni di assoluti momenti di gioia e di risate a crepapelle. L’amarezza del post partita è stato più che mitigato dai momenti indimenticabili che in questi tre giorni i componenti del gruppo mi hanno fatto vivere con la loro continua attenzione nei miei confronti. Voglio citarli uno per uno: Uccio Incatasciato, Enrico Santocono, Pietro Scarso (alias Saro) e Salvatore Stracquadanio. Una citazione va anche al mio accompagnatore temporaneo all’interno dello Stadio Olimpico Salvatore Cataudella.
Una citazione particolare va anche al componente ‘nascosto’ dell’organizzazione, Salvo Iozia, che si è prodigato per fare il possibile per permettere a più persone possibili di partecipare all’evento.
Un plauso anche alla Società F.C. Juventus che, con la sua eccellente organizzazione, mi ha permesso di accreditarmi in un paio d’ore e concorrere per ottenere il biglietto di accesso (gratuito per i disabili non deambulanti). Biglietto che, l’avrete già capito, ho beccato.
Sulla presenza all’interno del campo di calcio mi sembra superfluo riportarvi le mie emozioni nelle diverse fasi. Un pre-partita vissuto nell’attesa che iniziasse l’incontro dedicato a osservare le scenografie degli spalti ascoltando (partecipandovi) dal vivo gli sfottò oltre che partecipando attivamente al canto dell’Inno nazionale.
I vari momenti della partita sono stati un continuo susseguirsi di emozioni dovute alle alterne vicende del risultato ma che alla fine non hanno minimamente intaccato la mia contentezza.
Uccio, Enrico, Salvatore e Pietro vi ringrazio di cuore per i momenti che mi avete fatto trascorrere.
Carmelo Caruso