Ufficio Collocamento, Spadola chiede la riapertura: “Sciocchezze da risolvere in mezza giornata. Il sindaco si attivi”

Ufficio Collocamento, Spadola chiede la riapertura: “Sciocchezze da risolvere in mezza giornata. Il sindaco si attivi”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del consigliere comunale Giovanni Spadola che chiede di attivarsi per la riapertura del Centro per l’Impiego a Rosolini che tre mesi fa ha chiuso i battenti ed è stato trasferito a Noto, al Centro per l’Impiego di via Ruggero Settimo n.11. Nello specifico, il consigliere invita il sindaco Incatasciato ad avviare i giusti contatti per la riapertura perchè, a detta del consigliere, “i locali sono disponibili e tutto al piu’ occorre della carta e una fotocopiatrice; si tratta di sciocchezze, di una questione risolvibile in mezza giornata e che non comporterebbe aggravi sulle casse del Comune”.

Il testo integrale: 

“Intendo rivolgere una preghiera all’amministrazione comunale di Rosolini, quella di attivarsi per fare riaprire il recapito dell’Ufficio per l’impiego in città (ex Collocamento)”. A lanciare l’appello è consigliere di ‘Giovani Rosolinesi’, Giovanni Spadola che invita il sindaco ad avviare i contatti con il dirigente dell’Ufficio provinciale, Alberto Alessandra, per fare riaprire l’ufficio nell’edificio comunale di via Tobruk.

“Fino allo scorso 6 marzo – dice Spadola- a Rosolini c’era il ‘recapito’ che consentiva a centina di persone di potere iscriversi al Collocamento, a richiedere certificazioni per la disoccupazione, ed altri servizi di competenza dell’Ufficio. Adesso le persone sono costrette a recarsi a Noto per potere usufruire dei servizi. C’è anche la richiesta per il reddito di cittadinanza che si è aggiunta. Ci sono persone che non hanno neppure 5 euro per andare a Noto, perchè a Rosolini la soglia di povertà non ha precedenti rispetto al passato”. Secondo Spadola la riapertura dell’ex Collocamento non comporterebbe aggravi sulle casse del Comune.

I locali sono disponibili – aggiunge il leader di Giovani Rosolinesi – tutto al più, occorre della carta ed una fotocopiatrice. Si tratta di sciocchezze e di una questione che si può risolvere in mezza giornata”.
Ma perchè fu chiuso il recapito di Rosolini? Secondo quanto si è appreso , ci sarebbe stata una vertenza sindacale all’interno dell’Ufficio per l’impiego da parte dei precari (ex articolo 23) che aspettano da decenni la stabilizzazione, che però ancora non arriva.

Massima solidarietà a questi lavoratori – conclude Spadola -ma i disagi non possono ricadere sulle fasce più deboli della nostra società”.

 

 

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