Trombatore esce dal silenzio e si sfoga: “Il mio lavoro non era apprezzato”
Orazio Trombatore esce dal silenzio e ci invia una lettera in cui spiega i motivi che hanno portato alle sue dimissioni da allenatore del Città di Rosolini, formazione che milita nel campionato di Eccellenza, girone B. In cinque anni alla guida del Rosolini, anche nei momenti difficili, “non ho mai gettato la spugna”, spiega Orazio, ma adesso il suo lavoro “non era apprezzato e mi sono dimesso”.
Ecco il testo integrale della lettera:
“Caro Direttore, Le scrivo per chiarire la mia posizione relativamemte al mio rapporto con il Rosolini calcio. Abbandono, forfait non sono termini che mi si addicono.
Non sono Schettino, non lascio una nave che sta affondando, lascio una nave che al giro di boa ha totalizzato ventitre punti, settima in classifica: direi dei buoni risultati peraltro in linea con gli obiettivi prefissati all’inizio del campionato.
In questi cinque anni ci sono stati momenti, in termini di classifica, molto difficili. Non ho mai gettato la spugna. Chi mi conosce sa che è un atteggiamento che non mi appartiene.
Se mi chiede cos’é successo, Le posso dire che da circa tre mesi sono stato oggetto di critiche tecniche e professionali in forma pubblica, anche attraverso stampa, dalle quali emergeva una svalutazione del lavoro che ho svolto e dei risultati ottenuti. E tuttavia ho continuato a lavorare in silenzio: il calcio per me è vita e soprattutto è amore per la mia città e per la squadra che la rappresenta.
Martedì 10.01.2017 ho incontrato il presidente il quale, ancora una volta, mi ha fatto intendere di non apprezzare il lavoro da me svolto, inoltre mi ha detto chiaramente che se avessi lasciato lui non mi avrebbe fermato, pertanto ho dovuto lasciare.
Seduta stante ho comunicato le mie dimissioni al Presidente in presenza del d.s Fabio Cavallo. Da qui la mia assenza all’allenamento di mercoledì.
Di questa assenza avevo già informato il preparatore atletico Corrado Falco, che a sua volta ha riferito al Presidente.
Il giorno dopo mi sono recato negli spogliatoi per comunicare personalmente ai ragazzi la mia decisione, per salutarli e ringraziarli dell’impegno profuso e dell’affetto e la considerazione che mi hanno sempre mostrato.
Caro Direttore, Le sembra ambiguo il mio comportamento?
Con rammarico e con una stretta al cuore chiudo oggi cinque anni meravigliosi.
Sarò sempre grato alla società del Rosolini calcio e al suo Presidente per l’opportunità che mi è stata data e mi dispiace di non essere riuscito a gratificare la stessa e il suo Presidente con i risultati ottunuti nel girone di andata.
Voglio idealmente abbracciare tutti i tifosi: grazie per la fiducia, l’affetto ed il sostegno.
Concludo con un ringraziamento speciale ai “miei” giocatori: mi avete dato tanto e spero che ognuno di voi conservi un buon ricordo di Orazio, e come allenatore e come persona.
In bocca al lupo e sempre FORZA ROSOLINI!”.
Orazio