Travolse e uccise Cristian, Aurora e Rita: condannato a 7 anni e 8 mesi e al risarcimento danni
Nella giornata di martedì, il Giudice Dott.Ivano Infarinato del Tribunale di Ragusa si è espresso sulla tragica vicenda che portò alla morte, a seguito di un terribile e letale incidente stradale, di 2 giovanissimi rosolinesi, Cristian Minardo 22 anni e Aurora Serrentino 17 anni, e della zia della ragazza, Rita Barone di 54 anni.
All’udienza del 14 luglio il Tribunale ibleo ha pronunciato e pubblicato la sentenza che dichiara colpevole il 22enne Angelo Runza, condannandolo secondo le riduzioni previste dal rito abbreviato e dalle attenuanti generiche, alla pena di 7 anni e 8 mesi di reclusione, al pagamento delle spese processuali sostenute dalle parti civili che si liquidano in € 3000,00 in favore dell’Avv.Cesare Spadaro, € 3.500,00 in favore dell’Avv.Davide Sortino, € 4000,00 in favore dell’Avv.Natale Di Stefano, € 2880,00 in favore dell’Avv.Massimo Rabbito, € 3.800,00 in favore dell’Avv.Emanuele Gionffrido, e alle spese di mantenimento in carcere. Nonché al risarcimento danni alle costituite parti civili, Serrentino Saverio, Barone Vincenza, in proprio e nella qualità di genitori esercenti la potestà sul figlio minore Serrentino Thomas Saverio, Barone Ignazio, Tommasi Giovanna, Nanì Rosa, Modica Carmelo, Giannì Rosaria, Barone Giuseppa, Barone Ignazia, Barone Giovanna, Barone Silvana, Barone Anna, Barone Corradina, e Pucci Daniele, da liquidarsi in separata sede civile.
Ed ancora al pagamento di una provvisionale di € 40.000,00 in favore di Pucci Daniele e di € 15.000,00 ciascuno in favore di Barone Giuseppa, Barone Ignazia, Barone Giovanna, Barone Silvana, Barone Anna, Barone Corradina.
È difficile dimenticare quegli attimi di confusione, tristezza e collera che quella notte sconvolgevano Rosolini dopo la cruda notizia del dramma consumatosi nella Strada Statale 115 Ispica-Rosolini, in cui persero la vita la giovane e innamoratissima coppia Cristian Minardo e Aurora Serrentino, e la zia Rita Barone. Stavano ritornando a Rosolini a bordo della loro Toyota “Yaris” dopo aver trascorso una serata in allegria in un locale del ragusano in cui si era festeggiato il raggiungimento della maggiore età di una loro amica, ma nel tragitto verso casa hanno trovato la morte: la loro auto è stata travolta dalla Fiat Grande Punto guidata dal 22enne Angelo Runza. Il ragazzo aveva un tasso alcolemico di gran lunga superiore alla norma. Dall’incidente riportò un grave politrauma, fratture al torace e al bacino, e venne trasferito all’ospedale Cannizzaro di Catania, dove gli hanno salvarono la vita.
Una condanna la sua, che non è stata digerita dai familiari delle tre vittime: “Quando entri nell’aula di un Tribunale – il commento amaro della madre di Aurora -, e vedi la scritta ‘Le legge è uguale per tutti’ dovrebbe essere davvero così, e invece la legge aiuta chi commette reati. Siamo disgustati dalla sentenza, un’altra ennesima pugnalata al cuore, non ci fermeremo qui”.
Le famiglie, afflitte e amareggiate dal verdetto del giudice, vogliono giustizia, vogliono che la morte così prematura di tre innocenti vite non passi così. “La vita di tre persone vale così poco, solo 7 anni e 8 mesi di condanna? L’ennesimo bruttissimo colpo” – dicono, che aumenta ancora di più un dolore che mai potrà essere sopito: hanno deciso per questo di impugnare la sentenza e andare in appello.