Tari 2023, il consiglio comunale approva l’aumento delle tariffe del 15%
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È stato approvato dalla maggioranza del consiglio comunale (l’opposizione aveva abbandonato l’aula sul punto riguardante l’adesione alla costituenda società a partecipazione mista pubblica-privata ARETUSACQUE SPA) il nuovo conto economico per la Tari che prevede un aumento delle tariffe per l’anno 2023. Un aumento che, come ha spiegato in aula il responsabile del settore “Ecologia”, Salvatore Speranza, “è dovuto alla carenza di impiantistica regionale” con la conseguenza che per smaltire i rifiuti “indifferenziati” si ricorre anche “a discariche situate all’estero”.
Un dato in controtendenza, invece, con la percentuale della raccolta differenziata, che vede Rosolini entrato nella lista dei “Comuni virtuosi” con circa il 70% di raccolta differenziata.
Nel 2021 i costi per lo smaltimento dell’indifferenziato si sono attestati a circa 292 mila euro, iva compresa, mentre nel 2022 sono lievitati fino a 648.000 euro. Dalla raccolta differenziata, invece, nonostante il 69% raggiunto nel 2022, i ricavi si sono attestati a circa 85.000 euro.
“Quello che abbiamo risparmiato -ha detto Speranza-, non riesce a coprire i maggiori costi di conferimento arrivato a 340 euro a tonnellata. La maggiora parte dell’indifferenziato viene smaltito nella discarica gestita dalla Sicula Trasporti che però è quasi satura. Se dovessimo inviare tutto all’estero il costo potrebbe salire fino a 850 euro a tonnellata”.
La Tari passerà quindi da 2.643.000 euro del 2022 a 3.092.000 euro per il 2023, un aumento del 15% sulle utenze domestiche (che sono circa 8.600), e del 12% su quelle non domestiche (circa 700).
Sarà possibile pagare in 6 rate a partire dal 31 luglio con cadenza mensile, oppure con la rata unica fissata per il 31 agosto 2023.