Tachicardia, vertigini, dolori al collo e nausea? Una possibile congestione vagale
L’Osteopata contro i sintomi del nervo vago
Rubrica a cura
dell’Osteopata Danilo Rubino
COS’È’ IL NERVO VAGO?
Il nervo vago, uno destro e l’altro sinistro, fa parte delle 12 paia di nervi della scatola cranica ed è il 10° nervo. Prima di parlare delle problematiche ad esso collegate, è opportuno fare un breve richiamo anatomico riguardo la sua posizione ed il suo decorso. ll nervo vago trae la sua origine dal tronco encefalico, più nello specifico dal solco postero-laterale del Bulbo detto anche midollo allungato. A questo punto fuoriesce dal cranio impegnando il foro lacero posteriore o foro giugulare e decorre tra il nervo glossofaringeo e il nervo accessorio (sono entrambi altri due nervi cranici, rispettivamente il 9 e l’11). Prosegue dividendosi in tre parti: CERVICALE, TORACICA, ADDOMINALE.
MA A COSA SERVE, QUAL È LA SUA FUNZIONE?
Le funzioni del nervo vago sono tante, alcune sono state scoperte solo di recente e chissà che non ne vengano scoperte di nuove. Tuttavia possiamo fare riferimento a quelle più interessanti in modo da capirne gli eventuali disturbi e sintomi.
Il nervo vago è collegato al Sistema Nervoso Parasimpatico, anzi uno dei suoi ruoli è proprio quello di mantenere l’equilibrio del Sistema Parasimpatico e cioè alla capacità di contrastare il Sistema Ortosimpatico. Il Sistema Parasimpatico è una parte del Sistema Nervoso Autonomo cosi come l’Ortosimpatico.
Il Parasimpatico quando si attiva stimola la quiete, il rilassamento, la digestione, il riposo. Quando il cervello stabilisce che siamo in un momento di relax, invia un input al Parasimpatico, e costituendo il nervo vago la maggior parte di tale sistema, determina e induce:
– Una riduzione della frequenza cardiaca grazie al rilascio di Acetilcolina, un tranquillante naturale che possiamo produrre semplicemente respirando profondamente per qualche minuto;
– Favorisce la digestione aumentando l’acido gastrico e favorendo la peristalsi intestinale;
– Favorisce il rilassamento muscolare.
La stimolazione del nervo vago produce, oltre alle funzioni suddette, anche un’effetto antinfiammatorio. Infatti da un area infiammata del nostro corpo le citochine attivano il vago afferente, che causa un’effetto efferente con la liberazione di acetilcolina che va a ridurre gli effetti infiammatori grazie al cortisolo. Questa considerazione è molto utile in quanto ci fa capire che il nervo vago, non solo innerva gran parte degli organi dell’apparato digerente (stomaco ed intestino) ma un’altra sua funzione è quella di informare il cervello di ciò che avviene a valle, e quindi ai nostri organi. Quando sentiamo il mal di stomaco è grazie alla presenza del nervo vago, quindi se l’infiammazione arriva ai visceri ha un effetto anche su questo importante nervo.
Come accenato prima, il nervo vago è deputato al mantenimento dell’equilibrio tra i due sistemi (Ortosimpatico e Parasimpatico). Quando si manifestano situazioni di stress questo equilibrio viene meno poichè lo stress agisce sull’asse neurologico e sul vago.
Ma perchè questo avviene?
Lo stress è la risposta dell’organismo ad un pericolo esterno o visto come tale. Il meccanismo primordiale di attacco-fuga è manovrato dal Sistema Ortosimpatico. Siccome nella società odierna, spesso questo principio di attacco-fuga non può realizzarsi, l’energia accumulata viene diluita a livello del tessuto connettivo causando gli effetti dello stress che conosciamo tutti come ad esempio: mal di testa, dolore al collo e alle spalle, sudorazione generale, tachicardia, perdita di appetito, fischi alle orecchie e via discorrendo.
COSA PUÒ FARE L’OSTEPATIA?
Il lavoro dell’osteopata sarà quello di andare a decongestionare il nervo lungo tutto il suo decorso considerando e valutando le diverse strutture (sia craniche e non) con le quali il nervo entra in rapporto. Ovviamente sarà opportuno considerare la globalità del paziente non concentrandosi solo sul sintomo.
Sicuramente un modo per contrastare i sintomi vagali e migliorare i disturbi sta nella respirazione diaframmatica in quanto la respirazione è sicuramente una delle armi più potenti che si possano utilizzare per le problematiche cosiddette “vagali”. Diversi studi hanno infatti dimostrato come una corretta rieducazione della respirazione, in particolare quella legata al muscolo diaframma sia benefica per questi sintomi. Inoltre è consigliabile effettuare degli esercizi di mobilità articolare specifici per il tratto cervicale.