“Sotto i colpi della Dad”, il segretario del Pd: “La Dad è l’anti-scuola, bisogna tornare in classe”
COMUNICATO STAMPA PARTITO DEMOCRATICO ROSOLINI
In questo periodo ci troviamo con molta preoccupazione a dover affrontare la vita quotidiana nel pieno della pandemia.
La gestione di tutto ciò è affidata alla politica e alla prassi amministrativa che spesso si sintetizza nella approssimazione e nell’invenzione di soluzioni inedite.
Un governo regionale che inventa una misura scaricando sui sindaci ogni responsabilità compreso quella di attivare o meno la didattica a distanza. Tutto ciò ha generato una totale schizofrenia di interventi a macchia di leopardo che il giudice amministrativo ha annullato perché illegittimo, infatti, in zona arancione non è possibile attivare la DAD.
Il ricorso spregiudicato a questa misura emergenziale è un danno per i più piccoli ma anche per gli adolescenti, oltre a rappresentare un vero disagio per le famiglie.
Costretti a seguire le lezioni a casa, gli studenti, non sviluppano alcun rapporto empatico, vengono tagliati fuori i soggetti più fragili che hanno bisogno della costante presenza dell’insegnante e del continuo punto di riferimento che rappresenta istituzione scolastica.
Ovviamente sono chiare le preoccupazioni di genitori che vedono nella scuola e nelle aule dei possibili rischi di contagio, ma a questi rischi dobbiamo porre rimedio con le misure che gli istituti scolastici stanno già adottando attraverso il distanziamento sociale e l’uso dei dispositivi come mascherine e disinfettanti.
Mentre in tutta la regione si ritorna in classe e il Presidente della Regione, in evidente stato confusionale, disapplica la sua stessa ordinanza, a Rosolini si “sanifica” anche il pensiero di tornare a scuola e dare ai ragazzi e alle famiglie una speranza di normalità.
Che poi chiediamo: che bisogno c’era di sanificare le aule e le scuole visto e considerato che sono chiuse da 32 giorni?
La sanificazione e il il tampone day potevano svolgersi tranquillamente a ridosso della fine delle vacanze di Natale, come già previsto.
Associazioni di famiglie, a Palermo, hanno impugnato l’ordinanza del sindaco Orlando e sono rientrati a scuola così come a Messina e Catania; a Siracusa è stato il Miur a impugnare davanti al Tar l’ordinanza del Sindaco Italia, il quale l’ha revocata riportando tutti studenti e docenti tra i banchi.
Il sindaco “del popolo” a Rosolini invece, in preda a deliri di onnipotenza e senza il coraggio di portare fino in fondo la sua stessa ordinanza di inizio anno, nonostante i precedenti giurisprudenziali rivolti ai suoi colleghi e l’illegittimità della ordinanza che dispone la Dad (si può emanare “solo” in zona rossa e non arancione come previsto dalla L.133 del 2021 in vigore), nonostante la marcia indietro di Musumeci, pensa bene di non revocare alcunché. Anzi, insiste sulla Dad e sulla sanificazione dei locali (con spreco di denaro visto il lungo periodo di chiusura delle scuole).
La DAD è l’anti-scuola, il suo fallimento, l’extrema ratio e non il rimedio, è lo strumento che non penalizza certo i privilegiati ma acuisce le diseguaglianze. I più fragili sono talmente rimasti indietro che, a distanza di due anni, li abbiamo persi.
Bisogna sin da subito attivare percorsi e favorire gli sportelli dentro le scuole e farle funzionare davvero senza guardare con diffidenza a questi strumenti che reputiamo indispensabili per tornare alla normalità dando spazio e credito a professionisti del settore, come gli psicologi.
Bisogna ritornare in classe fidandoci dei dirigenti, degli insegnanti e di tutti gli operatori della scuola, che stanno facendo un lavoro straordinario mettendo a rischio la propria salute.
Rosolini 19.01.2022 Il Segretario PD Rosolini, Tonino Basile