Sistema di videosorveglianza a Rosolini, c’è ma è fuori uso
L’obiettivo era quello di mettere un “occhio vigile” per controllare i punti strategici della città, ma da qualche tempo, questo “occhio vigile” è spento, fuori uso. Il sistema di videosorveglianza, infatti, annunciato con tanti buoni propositi e ritenuto un efficace deterrente alla microcriminalità, è attualmente in stand by.
Schermi spenti a causa del mancato collegato alla rete generale di controllo, una problematica che si è presentata dopo il trasloco in fretta e furia del Corpo dei Vigili, trasferito da Piazza Garibaldi alla sede attuale del plesso Tobruk.
Un problema che sembrerebbe momentaneo ma che, da quando si è presentato, non ha trovato ad oggi un impegno tangibile per essere risolto. Per “riaccendere” e ripristinare il sistema di videosorveglianza, infatti, sarebbe necessaria una spesa di qualche migliaia di euro, somma che ad oggi non è stata ancora prevista nell’apposito capitolo.
Nonostante la scarsa organizzazione nel trasloco del Corpo dei Vigili Urbani, l’amministrazione si sta comunque muovendo. Nei giorni scorsi il sindaco Pippo Incatasciato aveva incontrato il Prefetto di Siracusa, in riferimento agli utili atti incendiari che hanno interessato la cronaca locale, soprattutto dopo il rogo all’autovettura del presidente del consiglio comunale Piergiorgio Gerratana, per “concordare iniziative congiunte sotto il profilo della prevenzione, tra cui il potenziamento del sistema di videosorveglianza con un progetto già avviato dall’amministrazione comunale”.