Sicurezza in città, il Consiglio Comunale si presenta “diviso” in Prefettura
Nella foto in evidenza: il momento della votazione
Il consiglio comunale del 25 ottobre era stato rinviato, lasciando aperto il punto sulla mozione “Ordine Pubblico”, per due motivi: il primo per permettere al sindaco, che era fuori città, di partecipare; il secondo per presentare un documento unitario al Prefetto, condiviso da maggioranza e opposizione, dato che la maggioranza aveva proposto un documento, redatto dalla vicepresidente Concetta Cavallo che per l’opposizione è “fuffa”, che non affronta temi reali e sembra avulso dalla realtà che Rosolini vive in questo momento. Ma ieri, 30 ottobre, non solo il sindaco Spadola non era comunque presente, ma non si è nemmeno trovato un accordo sul documento.
È stato un braccio di ferro ieri sera per stabilire quale delle due mozioni fosse la migliore fotografia del territorio e esponesse richieste precise e concrete al Prefetto sulla base dei bisogni reali della città.
Nel suo documento la maggioranza ha scritto e richiesto quanto segue: “Aumentare la sicurezza e la vivibilità della città attraverso l’intensificazione delle attività di controllo del territorio e di prevenzione di comportamenti illeciti; Migliorare l’ambiente urbano tramite il potenziamento delle infrastrutture relative alla sicurezza (illuminazione e sistema di videosorveglianza) soprattutto nelle zone in cui si avverte una maggiore insicurezza; Favorire l’aggregazione socio-culturale e rimuovere i fattori di disagio sociale e di emarginazione, attraverso l’adozione di programmi di prevenzione e assistenza sociale costruiti e coordinati insieme alle altre istituzioni del territorio: la scuola, le parrocchie e tutte le associazioni che operano in città”.
Un documento “fuffa” per l’opposizione, perché “solo teorico“. “Tra fenomeni criminali, spaccio di stupefacenti, caserma e polizia municipale sotto organico, gestione non soddisfacente del centro di prima accoglienza e mancanza di servizi sanitari di emergenza/urgenza – ha detto l’opposizione – non si può accettare un documento superficiale e insufficiente che manca di contenuti concreti da offrire al confronto con una istituzione importante come il Prefetto. Solo intendimenti teorici”.
L’opposizione ha deciso, ieri sera, di presentare la sua mozione sul tema ordine pubblico “più concreta” – ha detto Gerratana – “e con una precisa richiesta, tra le tante: l’istituzione, all’interno della caserma dei Carabinieri, di un nucleo radiomobile con la presenza di almeno quattro unità fornite di due automobili con lo scopo di assicurare un controllo capillare del territorio, soprattutto nelle ore notturne”.
Due documenti diversissimi tra loro, nei termini e per certi versi anche nei contenuti, che sono rimasti agli antipodi anche in fase di votazione. La maggioranza ha ritenuto “completo” il suo documento e “non accettiamo la vostra mozione, useremo la nostra e porteremo avanti le nostre idee” – ha detto la vicepresidente Concetta Cavallo. Si è pensato, solo per pochi minuti, dopo una dichiarazione di Gerratana, di integrare al documento della maggioranza la richiesta dell’istituzione del nucleo radiomobile. Intendimento, alla fine, non portato avanti perchè il resto, tra le due parti, resta comunque lontanissimo.
La mozione della maggioranza non ha subìto alcuna modifica, e l’opposizione “è rimasta ferma nella volontà di mantenere i contenuti della sua mozione che specie con l’istituzione del radiomobile, risulta una proposta seria e concreta da presentare ad una importante istituzione quale la Prefettura”. “Ci troviamo su due posizioni diverse – ha detto Rosario Cavallo- e non proponete alcun accordo, se non prendere un solo punto della nostra. È chiaro che voteremo contro”.
La maggioranza ha approvato la sua mozione, con i voti contrari di tutta l’opposizione che – ha ricordato Gerratana – “presenterà comunque il suo documento alla Prefettura”.
Qui il documento approvato dalla maggioranza
Qui il documento dell’opposizione
Dopo l’approvazione, si è passati al punto “Interrogazioni, mozioni e interpellanze”. La prima interrogazione dei consiglieri di opposizione ha riguardato il Pnrr, su quali finanziamenti sono stati richiesti e ottenuti dall’amministrazione. A relazionare è stato l’assessore Giannone, ma poco prima dell’inizio di un dibattito sul Pnrr, e la richiesta della parola da parte della consigliera Di Grande, il Presidente Corrado Sortino ha bloccato tutti. “Come da regolamento, può replicare all’assessore solo il primo firmatario dell’interrogazione o l’interrogante, per dichiarare unicamente se sia soddisfatto o meno e per quali ragioni, nel limite massimo dei 5 minuti”.
Nessuno, insomma, a parte “il solo interrogante” poteva prendere parola. Un modus operandi, seppur nel rispetto del regolamento, che ha fatto infuriare l’opposizione che non ha potuto portare avanti un dibattito sull’importante tema del Pnrr. Tutta l’opposizione ha abbondato l’aula. La seduta è stata rinviata di un’ora. Poi, con il numero legale, è stata sciolta. “Alle 15 interrogazioni dei consiglieri di opposizione risponderemo per iscritto, ad ognuno di loro” – ha concluso il Presidente. Un “atteggiamento irrispettoso e ostruttivo” quello del Presidente per l’opposizione.