Sicilia, fasce di rischio in base ai vaccinati. Stasera intanto nuova postazione in Piazza Garibaldi
A Rosolini, tra pochi minuti, si da il via al secondo giorno di vaccinazioni di massa con postazione nell’ex Comando dei Vigili Urbani, in Piazza Garibaldi.
35 ieri i vaccini effettuati nell’arco orario, così come stabilito dall’Asp, che va dalle 21 alle 24.
Anche questa sera, e tutte le sere, sarà possibile presentarsi senza alcuna prenotazione. La vaccinazione sarà rivolta a tutti i cittadini in età vaccinabile.
Le dosi somministrate saranno Pfizer e/o Moderna e trascorsi 15 giorni dalla prima somministrazione si potrà richiedere il Green Pass, obbligatorio dal 6 Agosto 2021.
Proprio oggi tra l’altro, come si apprende dall’Ansa, il Comitato Tecnico Scientifico ha elaborato un parere per proporre un modello operativo di contenimento della pandemia sulla base del numero dei vaccinati, oltre all’indice di contagio.
Riporta l’Ansa che “secondo il Cts, sono da collocare in zona ad “alto rischio” i comuni e le province in cui è elevato l’indice di contagio (maggiore di 250 casi su centomila abitanti), ma la copertura vaccinale è inferiore al 70 per cento di tutta la popolazione o inferiore all’80 per cento della popolazione over 60.
Il documento analizza la situazione attuale in Sicilia. La progressiva estensione della campagna vaccinale ha determinato una riduzione dell’ospedalizzazione, sebbene in uno scenario di diffusione crescente dei contagi. Inoltre, la Sicilia attualmente è tra le regioni con casistica giornaliera e tassi di incidenza settimanale più alti (ad oggi supera i 95 casi su centomila abitanti) sebbene permanga nella fascia più a basso rischio con rifermento all’occupazione dei posti letto.
Il Cts, nel documento rimarca che “è necessario accelerare i tempi per raggiungere un’elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus, sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità e anche a causa della presenza di focolai causati dalla variante virale “delta” in Italia e delle attuali coperture vaccinali”.
Nel dettaglio, il modello proposto, oltre alla zona ad “alto rischio”, prevede: il “medio rischio” (maggiore di 150, ma inferiore a 250 contagi ogni centomila abitanti, con una copertura vaccinale inferiore al 70 per cento di tutta la popolazione o inferiore all’80 per cento degli over 60); il “basso rischio” (tra 150 e 250 contagi ogni centomila abitanti con una copertura vaccinale maggiore del 70 per cento di tutta la popolazione o maggiore dell’80 per cento degli over 60, ovvero da 50 a 150 contagi per centomila abitanti con una copertura vaccinale superiore al 60 per cento della popolazione o al 70 per cento per gli over 60); il “bassissimo rischio” (inferiore ai 50 contagi per centomila abitanti e una copertura vaccinale maggiore del 70 per cento).