Si è spento a 94 anni il partigiano rosolinese Angelo Santacroce

Si è spento a 94 anni il partigiano rosolinese Angelo Santacroce

È deceduto ieri il rosolinese Angelo Santacroce, 94 anni, un vero “partigiano della Repubblica Italiana” omaggiato anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 25 aprile dello scorso anno. Uno dei pochi partigiani (in tutto quattro) presenti a quella solenne e commovente cerimonia, nonostante le difficoltà oggettive dell’età.

A sinistra Angelo Santacroce in una foto d’epoca, a destra premiato a Vittorio Veneto dal Prefetto Laura Lega e dal sindaco Roberto Tonon il 25 aprile del 2019

Angelo Santacroce è deceduto ieri all’ospedale di Conegliano a causa di una malattia.

Viveva da molto tempo a Vittorio Veneto, comune in Provincia di Treviso ma nacque a Rosolini nel 1925 e soli 16 anni si arruolò in Marina Militare durante la Seconda Guerra Mondiale e partecipò a diverse rischiose operazioni di sminamento dei porti.
Fu all’indomani dell’8 settembre del 1943, quando si trovò con la nave nella laguna di Venezia e l’esercito fu smobilitato, che invece che aderire alla Repubblica di Salò si unì alla Resistenza vittoriese, prima con la Brigata Mazzini, l’anno dopo passò alla brigata Vittorio Veneto e in seguito divenne commissionario nel battaglione “Mometti” della brigata Cairoli.

A lui, alla vita del partigiano “Prora” il professore Pier Paolo Brescacin dell’Isrev di Vittorio Veneto ha dedicato un capitolo del suo ultimo libro sulle brigate della Resistenza. E nello stesso capitolo Brescacin regala un aneddoto raccontatogli dallo stesso Santacroce:
“Tra il 29 e il 30 aprile del 1945 – scrive il professore- partecipò alla battaglia contro il convoglio tedesco, costringendolo alla resa, sotto i colpi dei partigiani e dei bombardamenti aerei americani. Fu l’atto di liberazione di Vittorio Veneto. In quell’occasione Santacroce trovò in un’autovettura tedesca il forziere con i soldi trafugati, 7 milioni di vecchie lire dell’epoca, che consegnò al comando delle brigate partigiane di Vittorio Veneto”.
Nel dopoguerra Santacroce abitò a Treviso dove lavorava come Ispettore del Lavoro. In pensione si trasferì poi a Vittorio Veneto dove si dilettò come allenatore di una squadra parrocchiale.

Ieri, 3 maggio, una settimana esatta dopo la Festa della Liberazione, il grande e vero partigiano “Prora”, da sempre affezionato lettore del Corriere Elorino, si è spento.
Lascia la moglie Augusta Gina, le figlie Vania e Valeria, il fratello, la sorella, i generi e i parenti tutti, molti dei quali residenti a Rosolini come i fratelli Nino e Pippo e il nipote Giuseppe Santacroce, ex Responsabile Settore del Comune di Rosolini.A tutti loro, la Redazione del Corriere Elorino, porge le sue più sentite condoglianze.

Il funerale, nel rispetto dell’Ordinanza del Ministero della Salute, avrà purtroppo luogo in forma privata. Saranno in tanti però a ricordare “un grande e vero partigiano della Repubblica Italiana” pur all’interno delle proprie case.

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