Settore al collasso, stato di agitazione dei bus turistici e sciopero 28 ottobre a Messina
Cancellazioni di gite scolastiche, congressi, viaggi culturali, escursioni in genere. Le ditte di bus turistici sono al tracollo a causa delle restrizioni dovute al Covd 19 che hanno limitato la circolazione delle persone con mezzi pubblici. Eppure tutte le attività in oggetto non sono mai rientrate tra quelle sospese nei vari Dpcm e Decreti Legislativi che si sono susseguiti dall’inizio di marzo ad oggi, ma venivano lasciate aperte perché il codice ATECO 49.00 le faceva rientrare in quelle che sono considerate “essenziali”.
Essenziali sì, ma di fatto, fortemente limitate tant’è di aver portato l’interno comparto sull’orlo del fallimento.
“In questo frangente -si legge in un documento a firma delle associazioni FAI TP – ANITRAV – FIA FEDERVARIE-, le aziende si sono ritrovate sulla carta attive ma, di fatto, sono state fermate dalla totale mancanza di utenza e anche quella timidissima ripresa è stata stroncata dal risalire della curva dei contagi che ha fatto scaturire ulteriori provvedimenti restrittivi. Le scriventi associazioni più volte hanno inviato al Governo richieste di aiuti per la grave situazione creatasi, invocando provvedimenti che avrebbero potuto in qualche modo salvare imprenditori e dipendenti dal baratro, le richieste purtroppo non hanno mai avuto un riscontro e non hanno nemmeno prodotto nessun incontro. La peculiarità di questo comparto è la totale dipendenza dai flussi turistici e, seppur rientrante nel settore trasporti, costituisce anello indispensabile ed interagente con l’industria turistica. I Dicasteri sollecitati (Turismo e Trasporti) ed il governo stesso ignorano queste attività tenendo gli occhi puntati sui soli servizi di TPL che, se pur aventi lo stesso codice ATECO, svolgono attività completamente diverse. Primi a fermarsi e senza speranza di ripartenza!!! Leasing, tasse, mutui, contributi spostati di qualche mese, e senza previsioni di poter ripartire e poter onorare le scadenze procrastinate. Intanto si parla di affiancamento al TPL ma fino ad oggi tale misura non è mai stata messa in atto. In questo contesto l’esasperazione dovuta alla mancanza di attenzione da parte del Governo ci induce, nostro malgrado, ad invocare il diritto di manifestare affinché si possa avere la giusta attenzione per evitare default e licenziamenti in massa ma soprattutto perché le associazioni non riescono più a gestire le iniziative di protesta di una base ormai stanca”.
Ed è per questo che è stata organizzata per il 28 ottobre prossimo, una manifestazione di tutte le aziende del settore a Messina.
“Fina ad ora abbiamo avuto il nulla assoluto – ha commentato Maurizio Reginella presidente dell’associazione Bus Turistici 2020 – aspettavamo dalla Regione il Fondo perduto attraverso un bando europeo e invece si va verso l’ennesimo rinvio”. Reginella ha poi sottolineato che la categoria in realtà è ferma da novembre 2019, visto che si tratta di aziende che vivono per lo più di contratti stagionali legati al turismo e alle gite scolastiche, con un calo del fatturato del 90% “Di conseguenza – ha aggiunto il presidente – si rischia che la maggior parte di queste aziende non arriverà alla prossima primavera, per questo ci siamo visti costretti a proclamare lo stato di agitazione che potrebbe procedere anche in una manifestazione in strada”.