Serre e Opera Pia, il Pd chiede un dibattito in Consiglio comunale
In relazione alla questione sollevata dal geometra Carmelo Di Stefano sulle serre realizzate nei terreni gestiti dall’Opera Pia e alla stessa eredità della signora Maria Mauro vedova Sipione, in seguito ai vari articoli pubblicati sul nostro giornale e all’esposto presentato da 150 cittadini, il Partito democratico di Rosolini chiede un dibattito pubblico in Consiglio comunale. Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa del Pd.
“In questo periodo nella nostra comunità, fra i cittadini, si è sviluppato un dibattito sull’Opera Pia che gestisce l’eredità della Sig.ra Maria Mauro vedova Sipione (Masaracchio). Il dibattito è scaturito dal fatto che in una delle proprietà dell’Opera Pia situata in uno degli ingressi principali della nostra città provenendo da Ispica, è stato realizzato un consistente e vistoso impianto di tunnel per la coltivazione di ortaggi. Pare che quest’opera ed il dibattito che ne è scaturito, siano sfuggiti all’attenzione del primo cittadino, il quale, solo ad impianto ultimato, ha ritenuto finalmente opportuno avviare degli accertamenti circa la legittimità dell’impianto.
Secondo l’Ingegnere capo dell’Ufficio Tecnico, “….una richiesta di inizio attività da parte della ditta, avrebbe messo in condizioni l’ente di esercitare opere di controllo inerenti la destinazione dell’area interessata, presumibilmente zona “G” (parco urbano), zona “F” (servizi), e parte zona “E” (agricola). L’assenza – afferma l’ingegnere capo – di alcuna comunicazione e richiesta di autorizzazione, fa sì che non viene definita la natura dell’entità dell’intervento (se stagionali o permanenti) né se l’estensione è tale da dovere essere integrata da ulteriori studi inerenti l’impatto ambientale”.
A questo punto ci chiediamo: com’ è possibile, al di là delle autorizzazioni di rito, che un impianto di tale entità, osservato da migliaia di cittadini, sia stato scoperto solo ora dal Sindaco e dall’amministrazione comunale?
Come mai la deputazione regionale, che esprime la nostra città da ben 10 anni, e che ha fatto della lotta al dissesto idrogeologico la propria bandiera, oggi non si è andata ad incatenare in uno di quei tunnel all’ingresso della nostra città?
Forse questa “grande e qualificante opera” è il risultato di accordi politici indicibili? Se fosse così, cos’altro ancora dobbiamo aspettarci da tale Sindaco perennemente impegnato nella ricerca spasmodica di una “maggioranza qualsiasi” in consiglio comunale?
Considerato l’esposto da parte di circa 150 cittadini rispetto a questa vicenda, considerato che la zona è ad alto rischio idrogeologico, vista la mancata richiesta di autorizzazioni, constatata l’assenza di interventi del Sindaco sull’argomento, chiediamo: un dibattito pubblico in consiglio comunale ed un intervento tempestivo da parte delle autorità preposte alla salvaguardia ambientale e alla sicurezza dei cittadini.
Riteniamo inoltre che in uno sforzo unitario di tutto il Consiglio Comunale, sia opportuno avviare un percorso politico amministrativo, per fare acquisire al Comune tutte le proprietà dell’Opera Pia, perché sia finalmente garantita una gestione pubblica e attenta alle esigenze della collettività, nel rispetto delle volontà testamentarie della benefattrice”.