Scuole aperte ma contagi in aumento, i genitori non ci stanno: “Chiediamo di essere ascoltati”

Scuole aperte ma contagi in aumento, i genitori non ci stanno: “Chiediamo di essere ascoltati”

I dati di oggi, 24 aprile, con 18 nuovi positivi e la conseguente impennata della curva epidemiologica a Rosolini, hanno fatto innalzare la percezione di allarme in città specie tra i genitori degli alunni che, al pari di tanti altri cittadini, si dicono preoccupati per il passaggio in zona arancione del comune, nonostante la situazione, sulla base degli stessi dati dell’Asp, non mostra alcun segno di miglioramento in città.

Ieri, primo giorno di ritorno in arancione, le aule degli istituti rosolinesi dovevano essere piene (o quasi), ma solo pochi studenti si sono presentati. Intere aule vuote in quasi tutti gli istituti: il giorno prima, sui social, non si contavano i genitori che, preoccupati, dichiaravano con anticipo che non avrebbero mandato i loro figli a scuola.

A confermare le loro paure sono adesso i dati preoccupanti di questa mattina, in una Rosolini che di “arancione” e di segni di miglioramento non sembra avere nulla, nè la percezione dei cittadini, nè numeri ottimistici nei dati ufficiali.

Francesco La Cava, rappresentante dei genitori in una delle classi dell’Istituto De Cillis, lancia il suo appello come portavoce, dopo un confronto con i rappresenti dei genitori delle altre classi: “Da quando siamo entrati in zona arancione – dichiara- tra i genitori si è sollevato un vespaio per quanto riguarda l’apertura delle scuole. Venerdì nessuno è andato a scuola, perchè i genitori sono giustamente insicuri” – ci racconta. 

Ci sentiamo schiacciati: da un lato la legge prevede la riaperture delle scuole in zona arancione, mentre dall’altro vediamo l’indice dei contagi in città che continua a salire. C’è il terrore di portare i ragazzi a scuola perchè se è vero che la scuola è un ambiente sicuro, è ancora più vero che le regole al di fuori di questa vengono puntalmente disattese e le scuole invece possono diventare dei veri e propri focolai”.

La Cava anticipa: “È chiaro che se si continua così le scuole resteranno vuote anche nei prossimi giorni. Non pretendiamo vacanze e anzi, vogliamo mandare i nostri figli a scuola, ma vogliamo farlo al sicuro. Qualcuno vuole sentire il grido della popolazione scolastica o dobbiamo essere solo schiavi di un algoritmo che decide per noi e per i nostri figli? I dati di oggi non ci lasciano ben sperare. Abbiamo saputo che il Commissario Cocco e l’Asp hanno istituito un tavolo tecnico e chiediamo, con tutto il cuore, che si possa approfittare di questa circostanza per discutere anche di questo, affinchè si ottengano risultati favorevoli al mondo scolastico”.

 

 

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