Sanità siracusana al collasso, la Fials scrive al sindaco di Siracusa: “Si intervenga con urgenza”
“Gli avvenimenti che in questi giorni stanno interessando la sanità della Provincia di Siracusa ci convincono ancor più dell’importanza della manifestazione che la Fials ha promosso sabato scorso davanti all’ospedale di Avola” (qui il video della manifestazione).
Sono le parole del Segretario Provinciale Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità), dopo che ieri è stata protocollata una precisa richiesta al sindaco di Siracusa, inoltrata per conoscenza a tutti i sindaci dei comuni della Provincia e al Prefetto.
Nel video: il Segretario Provinciale Fials Alessandro Idonea
La Fials chiede che venga posta massima attenzione, e con estrema urgenza, sul tema della sanità della provincia. “È necessario e urgente – dice il Segretario provinciale Fials, Alessandro Idonea– che il sindaco di Siracusa, in qualità di Presidente della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Siracusa, convochi una Conferenza dei Sindaci della Provincia per una disamina della situazione in cui versa la Sanità del territorio”.
L’organizzazione sindacale elenca, nella richiesta avanzata al sindaco di Siracusa, i punti urgenti su cui intervenire “preso atto della grave situazione attuale”:
➢ Ritardo ingiustificato nella costruzione del nuovo Ospedale Umberto I;
➢ Mancata attivazione di tutti i posti letto previsti nel “Privato convenzionato”;
➢ Personale Sanitario insufficiente, specie in conseguenza del moltiplicarsi dei
casi di assistenza domiciliare dei disabili gravissimi;
➢ Mancato finanziamento delle risorse necessarie per assicurare il
funzionamento del P.O. di Noto (in atto non previsto nella rete ospedaliera) .
“Il nuovo progetto della sanità Siciliana – conclude la Fials nella sua nota- non può vedere la nostra Provincia destinata ad un ruolo marginale di “serbatoio di pazienti”, da indirizzare ad altre Aziende Sanitarie limitrofe, in conseguenza della carenza di posti letto e di Unità specialistiche di ricovero e Cura, previste dalla legge per le Aziende Ospedaliere di II livello”.