Rosolini “sotto controllo”: attive le 60 telecamere ad alta risoluzione

Rosolini “sotto controllo”: attive le 60 telecamere ad alta risoluzione

È stato approvato ieri sera dal consiglio comunale il regolamento sulla nuova videosorveglianza in città, redatto in conformità con le normative europee e nazionali e sviluppato con il contributo del Ministero dell’Interno e della task force tecnologie di Roma.

Il regolamento approvato ieri sera è “essenziale” per la gestione ottimale del sistema di videosorveglianza da parte delle forze di polizia locali, e “ufficializza” l’utilizzo del sistema di videosorveglianza che è entrato già in funzione da circa 3 settimane.

La sala regia, infatti, è già operativa con ben 60 telecamere istallate nei punti sensibili della città sotto il profilo della sicurezza pubblica. Il sistema è progettato per perseguire reati contro la persona, reati predatori, atti vandalici e qualsiasi atto penalmente perseguibile.

Il regolamento, spiegato ieri in consiglio comunale dal comandante della Polizia locale Salvatore Latino, garantirà il giusto utilizzo delle immagini e potrà essere aggiornato di volta in volta per essere adeguato alle nuove normative nazionali e europee.

La videosorveglianza, ad esempio, non potrà essere utilizzata per perseguire i dipendenti del Comune, come stabilito dall’ultimo contratto nazionale di lavoro. Inoltre, in tutti i luoghi dove vengono effettuate riprese, saranno apposti cartelli che indicheranno l’area videosorvegliata.

Il sistema utilizza tre tipi di telecamere: quelle “generali” per la ripresa di aree, telecamere “specifiche” per la lettura delle targhe e telecamere “intelligenti” per il monitoraggio di aree sensibili.

“Il comune è il proprietario del sistema di videosorveglianza e il sindaco pro tempore è responsabile della gestione -ha detto Latino-. L’accesso ai dati è consentito solo su disposizione dell’autorità giudiziaria, e sarà mantenuto un registro di ingresso e osservazione per tracciare tutte le richieste e i prelievi di dati. Solo i dati necessari alle indagini saranno utilizzati, mentre tutto il resto sarà oscurato per proteggere la privacy dei cittadini”.

Il sistema di videosorveglianza sarà quindi da oggi un aiuto concreto al comando di polizia locale e delle forze dell’ordine come ausilio per le indagini.

“Il sistema di videosorveglianza -ha concluso Latino-, utilizza telecamere di settima generazione e software avanzati che possono individuare situazioni sospette per attività di polizia giudiziaria. Le immagini saranno conservate per circa 7 giorni, rispettando la legge, e in caso di necessità, su ordine dell’autorità giudiziaria, i dati possono essere archiviati per periodi più lunghi”.

Da oggi quindi un mezzo potentissimo nelle mani delle forze dell’ordine ma che, come sottolineato dal comandante Latino, avrà come funzione principale quella di costituire un forte “deterrente”.

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