Rosolini “sotto attacco”, altre due auto in fiamme nella notte in via Paternò
Attimi di panico questa notte in via Paternò, nei pressi della Chiesa del Santissimo Crocifisso a Rosolini dove due auto sono andate completamente distrutte dalle fiamme causando danni evidenti anche alle facciate degli immobili.
L’obiettivo del piromane notturno era in realtà una auto. Si è avvicinato ad una Fiat “600”, di proprietà di un 74enne di Rosolini, parcheggiata in via Paternò angolo via G. Meli, quasi alle spalle della Chiesa del Santissimo Crocifisso. L’auto nell’andare a fuoco ha iniziato a muoversi da sola. Visto la pendenza della strada ha iniziato a scendere pericolosamente verso Corso Savoia. Ha attraversato via Aprile, sfiorando una Fiat Punto e lasciando detriti di vetri per strada, andando successivamente a sbattere contro una Bmw.
Ormai una palla di fuoco la Fiat “600” ha provocato l’incendio della Bmw “320” di proprietà di un cittadino marocchino di 62 anni. Sono stati attimi di panico. Nel tentativo di salvare i documenti personali lasciati all’interno della Bmw, un uomo si è ustionato il braccio ed è stato medicato dai sanitari del Pte.
Sul posto sono giunti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Noto che hanno spento le fiamme e messo in sicurezza la zona.
In via Paternò sono situate alcune telecamere di video sorveglianza che avrebbero ripreso la scena. Le immagini a circuito chiuso sono adesso al vaglio delle forze dell’ordine.
Dopo la notte di Natale in cui sono state date alle fiamme ben 4 auto e provato a dare fuoco ad altre due, a Rosolini i cittadini si sentono ormai “sotto attacco”.
“Abbiamo perso la tranquillità -afferma un cittadino che stamattina era in via Paternò-. Questa zona solo nell’ultima settimana è stata teatro di numerosi furti in abitazioni. Addirittura in certe case hanno portato via porte, bagni, finestre. Adesso danno fuoco alle auto parcheggiate. Siamo “sotto attacco”, siamo a “ferro e fuoco” e non si riesce a dare un freno a questa ondata di criminalità. Non ci sentiamo sicuri ma sembra che non importi a nessuno”.
La Bmw era utilizzata da quattro braccianti agricoli per recarsi a lavoro, e adesso non sanno come poter trovare una immediata soluzione. “Come faremo nei prossimi giorni ad andare a lavorare? Se non lavoriamo non possiamo sostenere le nostre famiglie”.