Ricorso sulle elezioni 2018, la Regione si difende: “Gli atti sul sito web”
“Con riferimento alla nota prot. n. 45052 del 23/7/2018 dell’Avvocatura distrettuale dello Stato di Catania, acquisita al prot. n. 10845 del 25/07/2018, in ottemperanza all’ordinanza del Tar sezione di Catania n. 403/2018, si comunica che la deliberazione della Giunta regionale n. 120 dell’8 marzo 2018 è stata pubblicata sul sito web istituzionale del Dipartimento il 23 marzo 2018 alla voce elezioni amministrative 2018 – Calendario delle attività. Si comunica altresì che il decreto assessoriale di indizione dei comizi elettorali n. 57 dell’11 aprile 2018 è stato pubblicato l’11 aprile 2018 sul sito web istituzionale del Dipartimento, alla voce elezioni amministrative 2018 Decreti e nella Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana n. 18 del 20/04/2018”.
In attesa del 7 novembre 2018, data in cui il Tar di Catania entrerà nel merito del ricorso presentato dell’ex sindaco di Rosolini Corrado Calvo (che ha impugnato il decreto di indizione delle elezioni a Rosolini perché convinto di non aver concluso i suoi 5 anni di sindacatura), la Regione, con nota prodotta il 3 agosto scorso a firma del funzionario direttivo dell’Assessorato regionale agli Enti Locali, Giovanni Cocco, e della dirigente generale, dott.ssa Margherita Rizza, ha inteso ottemperare all’ordinanza del Tar di Catania con l’obiettivo di dimostrate che il ricorso dell’ex sindaco Corrado Calvo è stato presentato in maniera “tardiva”.
Una eccezione, pur contestata da Calvo il quale sostiene di avere impugnato tutti gli atti nei termini di legge (60 giorni dalla conoscenza), che doveva essere verificata prima della sentenza, per questo, il tribunale ha ordinato alla regione di relazionare in merito dando prova dell’effettiva data nella quale gli atti impugnati sono stati portati a conoscenza del ricorrente Calvo.
Il 3 agosto scorso, quindi, la Regione ha comunicato di aver provveduto semplicemente a pubblicare tutti gli atti sul proprio sito web istituzionale, senza mai notificare direttamente al sindaco Calvo gli atti che sono stati adesso impugnati.
Ed è proprio questo il nodo sul quale farà leva la parte ricorrente (il sindaco Calvo è difeso dal legale Emanuele Tringali), per dimostrare non solo che gli atti sono stati impugnati nei termini di legge e mai notificati a Calvo, ma soprattutto che la Regione ha commesso un madornale errore nell’indire le elezioni a Rosolini. L’aver pubblicato gli atti sul sito istituzionale senza averlo riferito ai sindaci, viene vista come “un’ammissione di colpa” da parte della Regione.
Il “caso” è di quelli unici e che faranno storia.
Nel 2013, infatti, Corrado Calvo fu eletto sindaco dopo aver vinto il ballottaggio con lo sfidante Pippo Incatasciato. Giovanni Giuca, arrivato 3° per un solo voto di scarto su Pippo Incatasciato, presentò ricorso al Tar che fu accolto e si ritornò a votare in due sezioni, la 2 e la 16. Nel frattempo, per circa un anno, il Comune fu amministrato da un commissario ad acta nominato dalla Regione.
Si ritornò alle urne nelle sezioni 2 e 16 nel marzo del 2015 con Giovanni Giuca che puntava ad arrivare secondo e disputare il ballottaggio con Corrado Calvo. Ma ad arrivare al ballottaggio fu nuovamente Pippo Incatasciato e secondo il “principio di conservazione” Corrado Calvo fu eletto sindaco automaticamente senza bisogno di ripetere il ballottaggio con Incatasciato che si era già svolto nel 2013. Nel 2015 sia Calvo che tutto il consiglio comunale prestarono un nuovo giuramento.
Adesso Corrado Calvo chiede al Tar di accogliere il suo ricorso in quanto sostiene che le elezioni erano state annullate, e, una volta eletto nel 2015, il suo mandato doveva durare 5 anni, quindi fino al 2020.
Il Tar entrerà nel merito della discussione il 7 novembre prossimo e, dopo aver incamerato anche il “chiarimento” della Regione, darà una sentenza che potrebbe portare ad un clamoroso annullamento delle ultime elezioni “Amministrative” del 2018 a Rosolini (nelle quali è stato eletto sindaco Pippo Incatasciato) restituendo la poltrona di primo cittadino a Corrado Calvo.
Una eventualità che, secondo i bene informati, non sembra per nulla infondata. Anzi il legale Emanuele Tringali ha già chiesto alla Regione di annullare in autotutela le elezioni a Rosolini per ridurre gli effetti del danno erariale che si starebbe consumando.