Referendum – Il deciso “No” di Sinistra Italiana: ieri pomeriggio la conferenza per spiegarne le ragioni
Promossa dal Comitato Provinciale per il No, da altre sigle tra cui l’ANPI, si è svolta ieri pomeriggio presso il 100Once in Piazza Masaniello, la conferenza stampa organizzata da Sinistra Italiana, Circolo di Rosolini.
A sostenere e confrontarsi sulle Ragioni del “No”, in vista del Referendum costituzionale sul “Taglio dei Parlamentari” in programma questo weekend, il 20 e 21 settembre, il Segretario del Circolo, il Dott.Corrado Fioretti, e due grandi esperti della politica locale, l’ex leader del Partito Comunista di Rosolini e il Dott.Umberto Di Giovanni.
Davanti a un pubblico attento e partecipato, hanno espresso la propria presa di posizione e i punti salienti da cui si scardina la scelta.
Forte costituzionalismo, un Parlamento forte a garanzia e rappresentanza del popolo: è da qui che parte il “No” deciso da parte di Sinistra Italiana. A spiegarlo i tre relatori con singoli interventi.
Avv.Umberto Di Giovanni: “Sulla democrazia non si risparmia, il costo della democrazia è il costo della libertà, e non può essere barattato. A parte questo, basterebbe pensare che si propone di tagliare il numero dei parlamentari, che sono la rappresentanza del popolo, e se diminuisce la rappresentanza, diminuisce la possibilità del popolo di far sentire le sue esigenze, ma soprattutto il bisogno di rappresentanza, perché è chiaro che le lobby influiscono direttamente con il loro interesse e con il loro peso economico sulla politica. Allora questa rappresentanza non può che essere quella del Parlamento, il mezzo più idoneo per trasmettere la sovranità popolare che si esercita col voto. E questa riforma, incide anche sul diritto di voto, che finisce di essere uguale, e avrà un peso diverso andando contro quella parte prima della Costituzione che afferma che non può essere modificata assolutamente nemmeno dal popolo, perché il popolo ha la sovranità che si esercita nei limiti della Costituzione, a protezione delle minoranze, giovani, anziani che hanno più bisogno di essere rappresentati. Abbiamo una Costituzione che non reprime le posizioni minoritarie, anzi le canalizza verso la rappresentanza del Parlamento, il luogo della politica e della mediazione alta che risolve i problemi. Questo fa evolvere la società, emancipa chi ha posizioni più deboli e assicura un futuro, il futuro del nostro paese”.
Orazio Agosta: “Ho deciso di scendere in campo per una questione di verità. Dire che questo voto serve per rendere efficiente la democrazia italiana, è un grande imbroglio. Non si risparmia perché il risparmio sarebbe pari a 1,33 € all’anno per ogni italiano e si rischia di mettere il Parlamento nella Lobby degli interessi privati. Quindi se si vuole davvero cambiare, si deve mettere il Parlamento nelle condizioni di funzionare dando delle risposte a quelli che sono i bisogni dell’economia e di un sviluppo migliore per tutta la società”.
Infine Corrado Fioretti che ha avuto l’onore di moderare, aprire e chiudere l’incontro: “A noi, promotori per il “No”, corre l’obbligo di avviare grossa campagna elettorale affinché questa democrazia si salvi perché per la seconda volta ci impongono di distruggere la democrazia, tagliando i parlamentari piuttosto che gli stipendi, più alti di tutta Europa. Questo referendum significa tagliare un’importante rappresentanza soprattutto per le Regioni a bassa densità di popolazione. Non è così che si cambiano le sorti del Parlamento, quindi votiamo “no” 20 e 21 settembre”.
Gli interventi si sono conclusi con un interessante scambio di idee e dibattito col pubblico.