Presentato ieri il nuovo PRG. Lo schema c’è,i cittadini mancano
Ieri pomeriggio, presso l’Auditorium Attilio del Buono, avrebbe dovuto svolgersi un incontro con la cittadinanza per presentare le attività svolte dall’equipe progettuale in merito alla costruzione del Piano Regolatore Generale. Lo schema di massima c’era ma la cittadinanza mancava. Nessuno presente, solo pochi esponenti dell’Amministrazione Calvo e l’equipe interessata. L’imbarazzo del momento è stato inevitabilmente legato al disinteresse della comunità. Scaturito da cosa? A ognuno le proprie congetture.
L’incontro, organizzato dal X Settore “Urbanistica” di cui è responsabile il geometra Giuseppe Santacroce, è stato comunque avanzato nonostante la presenza, quasi totale, di posti liberi in platea. Presenti al tavolo di lavoro (oltre al geometra) il Sindaco Corrado Calvo, l’ingegnere Corrado Mingo, l’architetto Marina Consiglio, consulente “L.R. 13/2015”, e gli ingegneri Francesco Martinico e Luca Barbarossa, consulenti scientifici dell’Università di Catania. Senza alcun cenno all’assenza dei cittadini, il Sindaco Corrado Calvo ha aperto l’incontro con orgoglio dopo aver ringraziato tutta l’equipe di esperti, l’architetto Francesco Listro e l’ingegnere Salvo Gugliotta che hanno avuto un ruolo fondamentale nella riuscita del progetto.
“Intorno a questa revisione del Piano Regolatore Generale – ha affermato– abbiamo dovuto affrontare qualche piccola battaglia perché dal 2008, anno di scadenza dei vincoli del Prg, non si trovavano le risorse economiche da impegnare in questo importante progetto che nasce proprio dalla difficoltà di reperire queste somme. Abbiamo sempre lavorato in un mare di difficoltà ma alla fine la bozza dello “schema di massima” oggi è una realtà e questa Amministrazione rappresentata anche dal Presidente del Consiglio Comunale, Maria Concetta Iemmolo, può con piacere presentare alla città questo importante obbiettivo”.
Sono stati introdotti alcuni elementi tecnici come la perequazione urbanistica che consentirà di acquisire aree che possono essere cedute dai privati, a costo zero, all’Amministrazione in cambio però di una possibilità edificatoria in altre aree destinate allo scopo urbanistico. Un vero e proprio scambio, insomma. È stato l’ingegnere Luca Barbarossa a presentare la bozza dello schema di massima, primo atto progettuale alla base del processo di costruzione del piano, il cui compito è quello di dare forma fisica alle strategie che si intendono attuare passando per una serie di analisi propedeutiche quali, ad esempio, inquadramento territoriale, riqualificazione urbana e dimensionamento del Prg.
“Nell’urbanistica– afferma Barbarossa- progettare significa entrare in un processo che parte dalla conoscenza e finisce all’azione passando attraverso una serie di analisi che vanno da una scala regionale a una urbana. Si è partiti infatti da un’analisi dei sistemi infrastrutturali, per capire ad esempio come Rosolini si relazioni in questo contesto con la regione. Si è passati poi alla valenza ambientale per analizzare se quella del territorio sia più o meno importante e si è proceduto ad altre fondamentali analisi rispettivamente a certi temi.” Questi, e altri i punti, su cui gli esperti hanno impostato le regole basilari del progetto senza dimenticare il quadro delle tutele per salvaguardare certe aree del nostro territorio.
“L’espansione della città– ha dichiarato invece l’ingegnere Martinico- non è più una necessità. Sono altri i temi che abbiamo evidenziato e riguardano aspetti relativi al tema dei rischi legati al cambiamento climatico, al tema della salvaguardia e valorizzazione delle risorse, al sistema produttivo, all’area artigianale e alla strada Statale 115, biglietto da visita di Rosolini che non presenta ancora alcuna immagine di qualità e sulla quale bisognerà agire con la realizzazione di nuovi interventi edilizi.”.
Si insiste anche sulle aree periferiche che sembrano spazi a sé stanti, abbandonati dal resto del territorio urbano e carenti di spazi pubblici che bisognerà riqualificare. Riguardo al turismo si valorizzeranno le naturali aree agricole e archeologiche e si potrà creare un turismo “avanzato, destagionalizzato” che possa trasformare le aree rurali in luoghi di attrazione turistica per escursionismo e ciclabilità. Ancora, sulla scia dei paesi nord-europei, il progetto prevede la realizzazione dei “Woonerf”, strade in cui pedoni e ciclisti hanno la precedenza e dove, grazie a una serie di accorgimenti, gli automobilisti sono costretti ad adottare comportamenti di guida più prudenti, che la normativa italiana prevede nelle Zone 30. Le “infrastrutture verdi” (muri verdi, tetti giardino) fanno invece parte delle proposte per la riduzione dei rischi legati a inquinamento e cambiamenti climatici. L’equipe ricorda come possano essere utilizzate per ridurre la quantità dei rischi legati alle acque meteoriche attraverso la ritenzione naturale e le capacità di assorbimento della vegetazione. I vantaggi potrebbero includere un miglioramento della qualità dell’aria, mitigazione dell’effetto delle isole di calore urbane, ulteriore habitat per la fauna selvatica e spazi ricreativi. contribuendo inoltre al paesaggio culturale e storico, conferendo identità ai luoghi e allo scenario delle aree urbane e peri-urbane. “Tutte mosse semplici – dicono gli esperti– che aumentano la qualità della Città.” Il delicato tema del Centro Storico è stato analizzato invece dall’Architetto Consiglio che ha sottolineato la presenza di palazzi, in Piazza Garibaldi con l’esattezza, che “interrompono” il prestigio storico dell’area. L’intero lavoro di riqualificazione dell’area storica fa leva sulla legge n 13 del 10 luglio 2015 che contiene le “norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici” e che “certi candidati a sindaco nemmeno conoscono” puntualizza Corrado Calvo.
“Una legge che – come afferma l’architetto Consiglio – continua a creare numerose controversie. Noi però in questa fase non dobbiamo entrare nel merito degli aspetti positivi e negativi ma dobbiamo fare riferimento al fatto che è una legge regionale di cui prendere atto e con cui bisogna confrontarsi perché stabilisce precise regole di cui tenerne conto. Si lavora sul centro storico in piena attuazione delle disposizioni contenute in questa norma”. La legge 13 fornisce le definizioni delle tipologie edilizie dei centri storici che risultano individuate in edilizia di base non qualificata, parzialmente qualificata, qualificata, speciale, edilizia monumentale, residenziale, specialistica e altre o diverse tipologie. L’art.4 individua quindi gli interventi ammessi in relazione ad ogni singola tipologia. Questo studio è stato tradotto praticamente nell’analisi e nello studio di macro isolati, isolati e singole unità edilizie per riconoscere la loro categoria di appartenenza e in seguito gli interventi che saranno ammessi. Tutte le destinazioni d’uso, gli interventi conservativi e trasformativi, le disposizioni igienico sanitarie e tutti gli interventi dovranno essere finalizzati al risparmio energetico e al consolidamento sismico.
Chiude il sindaco: “Questo schema di massima sarà presto presentato in Consiglio Comunale per poter essere approvato e poter dare alla città uno strumento urbanistico che, seppur non prevede slanci sul piano dell’ampliamento di nuove cubature, è tuttavia stato redatto a misura d’uomo e viene calibrato su reali esigenze” e continua sui social “Dopo anni di chiacchere il Prg di Rosolini, fortemente voluto dall’Amministrazione Calvo, diventa realtà.”
Adesso, anche i cittadini lo sanno.