Poliziotto eroe alla Marza: si getta nelle correnti per salvare padre e figlia!
È accaduto la scorsa settimana lungo il km9 della Marina di Marza, dove Davide Triberio, giovane rosolinese, poliziotto penitenziario presso il Comando di Roma, libero dal servizio, ha salvato un padre e la figlia che stavano annegando nella spiaggia del litorale in oggetto.
Il poliziotto, che era in vacanza nella rinomata località marittima, residenza estiva di molti rosolinesi, tra cui la famiglia di Davide, decideva di trascorrere qualche momento di relax in spiaggia. Tutto sembrava svolgersi nella normalità e in totale serenità, con i bagnanti che godevano spensieratamente dello svago offerto dal mare, chi in acqua chi fuori, quando in un attimo è accaduto l’imponderabile.
Una bambina, insieme al padre, si sono avvicinati ai massi dei frangiflutti, installati da qualche anno per fronteggiare il fenomeno di erosione del luogo, quando hanno rischiato di essere risucchiati da un vortice creatosi a seguito delle correnti ondose causate dal mare mosso.
La scena, che era sfuggita a tutti gli altri presenti, è stata invece seguita dal nostro poliziotto che, allertato dalle urla dei due, immediatamente è intervenuto per salvarli.
Il padre, tuffatosi per salvare la figlia, era entrato in difficoltà annaspando pure lui per cercare un punto d’appoggio, ma è stato provvidenzialmente afferrato dal poliziotto che lo ha invitato ad afferrare a sua volta la figlia, trascinandoli, con molta fatica, salvi e integri fino al bagnasciuga.
Solo allora gli astanti si sono accorti con sgomento che cosa stava accadendo. Le condizioni dei due sono apparse subito ottimali per cui non è stata necessaria alcuna manovra di soccorso.
Una tragedia sfiorata che può essere definita solo in un modo: un atto eroico. L’intervento di salvataggio effettuato da Davide testimonia ancora una volta la professionalità e la generosità delle donne e degli uomini della Forze dell’Ordine che interpretano il loro ruolo di tutori della sicurezza dei cittadini senza interruzioni. Proprio come ha fatto l’agente penitenziario Davide Tiberio, la cui prontezza di spirito ha fatto sì che quel padre e quella figlia potessero riabbracciarsi sani e salvi.
In quella zona, a ridosso dei massi dei frangiflutti, si son creati col tempo dei vuoti che con il mare agitato generano delle correnti a vortice che rischiano di trascinare a fondo i bagnanti. Molti residenti della zona, lamentano la pericolosità della situazione. Per il prossimo numero cartaceo, in uscita il 6 settembre, ci riserveremo degli approfondimenti sull’argomento.