Plesso comunale di via Sipione, i dipendenti lamentano la mancanza di pulizia e sanificazione
I locali comunali di via Sipione, allocati nell’ex scuola agraria, sotto la lente di ingrandimento, e sono gli stessi dipendenti a chiedere “più pulizia”, soprattutto in questo periodo di emergenza covid-19. Secchi della raccolta differenziata che non vengono svuotati da giorni, uffici rimasti impolverati ma, cosa ben più grave, non sarebbe stata praticata nessuna sanificazione anche dopo il caso di positività di un dipendente comunale. O meglio: la sanificazione è stata effettuata il 9 novembre scorso al piano terra dello stabile, mentre nessun intervento è stato svolto al primo piano dello stesso stabile. Eppure il dipendente risultato positivo al Covid-19, che lavora a piano terra, era sovente visitare anche gli uffici del primo piano prima di risultare positivo, tant’è che adesso c’è preoccupazione tra i dipendenti comunali che insistono da giorni per vedere una maggiore organizzazione nella sanificazione e nella pulizia dei locali.
Nei giorni scorsi era stato il consigliere comunale Giovanni Spadola a sollevare la problematica: “L’amministrazione è pronta a controllare le aziende con l’ausilio dei Vigili Urbani per verificare se hanno effettuato la sanificazione nei propri locali -aveva dichiarato Spadola-, ma poi non si preoccupa di fare un’adeguata sanificazione negli uffici comunali lasciando i dipendenti tra la sporcizia. Così come non è stata predisposta nessuna sanificazione in città. Quando a marzo i positivi erano 10 addirittura 4 consiglieri comunali abbandonarono la maggioranza per le scelta del sindaco di non coinvolgere gli agricoltori nella sanificazione. Oggi che vige l’immobilismo la maggioranza del consiglio è stata contagiata da “mutismo cronico”: tutto tace. Alla faccia della coerenza”.
Sull’argomento abbiamo chiesto una replica al sindaco Pippo Incatasciato: “Bisogna fare una distinzione tra la pulizia e la sanificazione -dice il primo cittadino-. Invito tutti i capisettore a vigilare sulla pulizia e qualora dovessero riscontrare delle mancanze dovrebbero comunicarlo al caposettore di appartenenza, il sesto, che provvederà ai rimedi e, se necessario, anche a diffidare la ditta che ha in appalto la pulizia dei locali. Per quanto riguarda la sanificazione abbiamo seguito il protocollo che tra l’altro si segue negli altri Enti. Sono stati sanificati i luoghi di lavoro del dipendente e anche i relativi servizi dove interagiva. La frequentazione occasionale in altri luoghi non può giustificare delle azioni di sanificazione che rappresenterebbero un eccesso di zelo”.