Picchetto d’onore, lacrime e commozione per l’ultimo saluto al tenente Rodolfo Micieli
Il picchetto d’onore dei colleghi della Polizia di Provinciale di Catania ha accompagnato l’ingresso in Chiesa Madre del rosolinese Rodolfo Micieli, 58 anni, deceduto il 12 maggio scorso a seguito di una aneurisma cerebrale. A officiare il rito funebre è stato don Bruno Carbone, assieme a don Luigi e don Sandro.
“Presiedo questa eucarestia -ha detto don Bruno, venuto da Pachino a Rosolini-, perchè il Signore mi ha dato la grazia di seguire Rodolfo nella sua vita spirituale. Veniva puntualmente a Pachino ogni 10 giorni, si faceva guidare, si confessava. Il suo animo era sincero e puro ed era alla ricerca della pace. Nel suo cuore era forte il desiderio di fare la volontà di Dio e nello stesso tempo la consapevolezza della sua fragilità che non lo bloccava ma lo portava a ripartire. L’ultima volta che ci siamo visti mi diceva di aver un mal di testa, ma nulla faceva pensare a questo epilogo”.
Grazie al gesto di estrema generosità, altre vite saranno salvate. Gli organi di Rodolfo, infatti, sono stati donati e continueranno a far vivere altre persone.
“L’abbiamo conosciuto quando è stato trasferito da Ragusa -dice l’ispettore Domenico Mirabella-. Con lui ho lavorato per ben 3 anni in pattuglia assieme a Catania. Il suo primo arresto lo ha eseguito con me. Era un ragazzo leale e buono. Apprendere questa notizia è stato uno choc. In poco tempo è il secondo collega che ci lascia così”.
Alla famiglia le condoglianze da parte della redazione del Corriere Elorino.