Oggi pomeriggio l’ultimo saluto al giovane Antonino Calvo: “La forza della sua vita ha vinto la morte”
Allegro, pieno di vita e così solare da contagiare con il suo sorriso chiunque lo attorniasse.
Così è stato ricordato oggi pomeriggio, alle 15.30 in Chiesa Madre, Antonino Calvo, il 44enne rosolinese deceduto il 25 settembre scorso all’Ospedale Umberto I di Siracusa per un male incurabile.
Nel giorno del suo funerale, una chiesa gremita di gente. Familiari, parenti e tantissimi amici, oltre che suoi colleghi di lavoro della ditta di demolizione “Tiralongo” sulla Rosolini-Noto, ditta in cui era ormai considerato un fratello. Lui che “non si è mai lasciato sopraffare dalla malattia – come ha detto durante la celebrazione Don Alessandro Spatola – tanto che voleva anche tornare a lavoro, quel posto che sentiva casa”.
E “da quando è iniziata la tua lotta si è sentita subito la tua mancanza a lavoro -hanno scritto infatti i colleghi di lavoro- il ritrovarti tra i primi la mattina, già pronto con il carroattrezzi, a fare il pieno di gasolio e sfrecciare per le strade delle province. Ci sentivamo decine di volte in un giorno e rispondevi sempre con gentilezza e intraprendenza. Siamo stati come in una famiglia, in cui tu sei stato per tanti un fratello maggiore, che non si è mai tirato indietro dinanzi ad alcuna sfida. Buon viaggio Nino. A rivederci”
Tanta commozione oggi pomeriggio per una morte prematura e inaccettabile.
Così giovane, Nino, “ha vissuto una vita che ha parlato tanto, in modo forte e chiaro, e che ha espresso grande forza rispetto a quello che ha purtroppo vissuto negli ultimi anni” – ha continuato Don Alessandro. “E se è vero che oggi le parole sembrano non bastare, il conforto è lontano e il dolore è forte, è necessario continuare a credere nella vita con la stessa forza che Nino ci ha trasmesso. Lui non si è mai lasciato abbattere da questo mostro arrivato nella sua vita, non ha lasciato che la sua vita cadesse nella disperazione, ma ha continuato ad essere quel ragazzo sensibile, dolce, che amava scherzare, che era gentile con tutti, che amava tutti. Ha creduto in questa vita e se le parole oggi non bastano, affidiamoci alla sua testimonianza. Questa deve diventare l’eredità che oggi Nino ci lascia”.
“Un ragazzo che aveva tanta paura, ma che con il suo coraggio è riuscito ad affrontarla. Sempre composto, con un grande sorriso, mai una parola brutta, mai una cattiva reazione e il pensiero sempre rivolto alla mamma, alla quale pensava più di quanto pensasse a sé stesso – è stata la testimonianza del suo medico, la Dottoressa Francesca Micieli. “Nella sua malattia non c’è stata solo la sua forza, ma anche quella di tutta la famiglia”.
Dolcissime le lettere dei suoi amatissimi nipoti, lui è “quello zio Nino” che tra scherzi e risate rendeva più colorata la vita. “Te ne sei andato in uno dei modi peggiori dell’universo, un tumore che da due anni ad oggi ti ha fatto passare momenti di sofferenza che però hai sempre affrontato con il sorriso, la tua unica arma contro una cosa più grande di tutti noi – ha letto il suo nipotino Lazzaro. “Non dimenticherò mai tutte le volte che quando entravo in casa, mi facevi spaventare, per poi farci scoppiare tutti in una grande risata. Quel tuo modo di affrontare la vita ha insegnato a tutti a noi l’arte di sorridere. Prometto che non ti dimenticherò e che rimarrai inciso per sempre nel cuore e nei ricordi più belli. Ciao Zio Tonino”.
“Grazie per lo splendido zio, e non solo, che sei stato, perché per me sei stato uno zio, un amico e anche un fratello che c’è sempre stato quando avevo bisogno” – ha letto invece la nipotina Anastasia. “Non dimenticherò mai tutti i bei momenti passati insieme, riuscivi a strapparmi sempre un sorriso quando nessuno ci riusciva e trasmettevi felicità a tutti. Anche solo il tuo passare lasciava dietro di te una scia di allegria che contagiava tutti. Ora ti voglio immaginare felice lassù che ci guardi e ci proteggi con il nonno, quando mi sentirò persa guarderò il cielo e cercherò le due stelle più luminose e so che sarete voi due. Ti voglio bene”.
“Sei sempre stato un ragazzo scherzoso e giocherellone ma questo scherzo che ci hai fatto non è piaciuto proprio a nessuno. Sei stato lo zio migliore che potessi desiderare perché non sei stato solo uno zio, sei stato molto altro. Hai lasciato un segno indelebile nelle vite di tutti, con la tua allegria e positività in qualsiasi situazione sei sempre riuscito a strappare un sorriso a chiunque. Vola più in alto che puoi e insieme al nonno proteggeteci da lassù. Mi mancherai tantissimo, ti voglio un bene infinito. Ciao zio Nino”, dalla tua nipotina Emanuela.
All’uscita il feretro è stato accolto da tantissimi palloncini bianchi e rossi e due colombe bianche in volo sulle note di “Sta passando Novembre” di Eros Ramazzotti.
E.O