Nuova Giunta, la nota di Cascino: “Un compromesso politico che speriamo non sia al ribasso”
“Il tempo ci dirà se questo cambio di passo nell’amministrazione Incatasciato sarà propositivo, nel frattempo non ci resta che ringraziare Carmelo di Stefano che a detta di tutti ha lavorato bene e proficuamente per la città”.
È una nota di riflessione scritta dal giovane rosolinese Giuseppe Cascino che, in qualità di cittadino attento alle dinamiche politiche della città, esprime ancora una volta le sue libere valutazioni con occhio critico ed esterno rispetto agli ultimi avvenimenti politici che hanno visto il rientro in maggioranza di 4 consiglieri che avevano abbandonato solo qualche mese fa con un successivo azzeramento della giunta ma con il solo cambio dell’Assessore ai Lavori Pubblici Carmelo Di Stefano, sostituito da Paolo Nicastro.
La riflessione di Giuseppe Cascino:
Una celebre canzone di Mia Martini dice “Sai, la gente è strana, prima si odia e poi si ama, cambia idea improvvisamente, prima la verità poi mentirà lui Senza serietà, come fosse niente. Sai, la gente è matta forse è troppo insoddisfatta, segue il mondo ciecamente quando la moda cambia lei pure cambia continuamente, scioccamente”.
Ho preso in prestito le parole della grande Mia Martini perché mi sembrano azzeccate per descrivere gli animi delle persone comuni e degli “addetti ai lavori” della politica locale. Da cittadino prima e da simpatizzante poi, non riesco a capire il perché della fobia del compromesso politico, se provassimo ad andare indietro nel tempo e guardassimo un po’ la storia della nostra nazione ma anche della nostra città, potremmo vedere come ne siamo legati sin dalle origini, siamo nati da un compromesso, quello tra la monarchia di Vittorio Emanuele II e i garibaldini che gridarono “obbedisco” nel famoso incontro di Teano. Siamo cresciuti nel compromesso trasformista dello stato liberale prefascista, la nostra stessa Repubblica nasce dal compromesso dei compromessi, quello costituzionale, il compromesso storico: Togliatti e De Gasperi, Moro e La Malfa, e potremmo continuare con Craxi, Berlusconi, D’Alema, Monti, se vogliamo avere uno sguardo nazionale, ma potremmo guardare anche alla politica rosolinese, da Savarino a Calvo, da Pinello Gennaro a Pippo Incatasciato per citare gli ultimi esponenti di spicco, quanti compromessi.
Ogni volta però, il compromesso viene rimesso in discussione in modo demagogico, c’è sempre un perdente che eccita gli animi, “indementisce” i cervelli e costringe gli italiani, in questo caso anche i nostri compaesani, alla più tremenda delle schiavitù: la menzogna ideologica, si finge una purezza che è irrealistica, di una politica libera dai suoi impicci, ci tengo a dire che non sto puntando il dito a nessuno, perché non è importante il singolo ma il concetto.
Quello che è avvenuto in questi giorni in città non è altro che un compromesso politico tra forze di maggioranza che vogliono portare al termine (si spera) un progetto per la città iniziato due anni fa, e non deve scandalizzare nessuno, perché ci sarà sempre.
Semmai una forza politica, che sia di maggioranza come di opposizione seria, oppure quei cittadini che guardano in modo interessato alle vicende politiche della città, dovrebbero chiedere, ma anche pretendere, che quel compromesso sia al rialzo, che porti una miglioria nella gestione della cosa pubblica e indignarsi, qualora questo sia al ribasso, perché in quel caso a perderci saranno tutti, nessuno escluso.
Il tempo ci dirà se questo cambio di passo nell’amministrazione Incatasciato sarà propositivo, nel frattempo non ci resta che ringraziare Carmelo di Stefano che a detta di tutti ha lavorato bene e proficuamente per la città.
Giuseppe Cascino