Nucleo di valutazione nominato nel 2018, ci fu “falso ideologico”: una condanna e una assoluzione
Nel nucleo di valutazione nominato nel 2018 ci sarebbero stati profili di mancata indipendenza dalle cariche politiche. E per questo il giudice monocratico del Tribunale di Siracusa, Liborio Mazziotta, ha emesso una condanna per “falso ideologico” nei confronti dell’ex componente del nucleo di valutazione Simone Migliore, mettendo nello stesso tempo nei “guai” l’ex segretario del Pd, Vanni Baglieri, che dovrà adesso rispondere di “falsa testimonianza”.
La vicenda nasce nel 2018 quando l’amministrazione Incatasciato emana il bando per la selezione dei tre componenti del nucleo di valutazione. Ad essere nominati Viviana Basilico, Gianluigi Pitrolo e Simone Migliore. Dopo il ricorso di Irene Scala, che aveva partecipato al bando, si dimettono subito Viviana Basilico e Gianluigi Pitrolo, sostituiti da Marco Cannarella e Gianni Cassarino.
Alla base del ricorso presentato da Irene Scala la mancata indipendenza dalle cariche politiche avute nei tre anni precedenti la nomina, un requisito che è diventato rilevante dopo la modifica nel 2014 dell’articolo 71 del regolamento comunale che affida al nucleo di valutazione funzioni più ampie previste nel “decreto Brunetta”.
Confermati i requisiti per Marco Cannarella, a processo per “falso ideologico” erano finiti Simone Migliore (accusato di aver fatto parte del direttivo del Pd nei tre anni precedenti la nomina) e Gianni Cassarino, mentre Gianluigi Pitrolo, che aveva scelto il rito abbreviato, era stato assolto. Le accuse erano cadute invece per Viviana Basilico e lo stesso Pippo Incatasciato, indagati per un solo capo d’imputazione, dopo la depenalizzazione dell’abuso d’ufficio.
Venerdì scorso la sentenza di primo grado che ha condannato Simone Migliore alla pena di due mesi di reclusione e il pagamento delle spese processuali. Migliore è stato altresì condannato al risarcimento del danno patito dalla parte civile Irene Scala che saranno quantificati in sede civile, indicando una provvisionale immediatamente esecutiva di 2.000 euro e alla rifusione delle spese dalla stessa sostenute per il presente giudizio in 4.835 euro, oltre il 15% per spese forfettarie, Iva e Cpa. Il giudice ha concesso a Migliore i benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna.
Assolto invece Gianni Cassarino perché “è insufficiente la prova che il fatto costituisca reato”.
Migliore, nell’esporre la propria tesi difensiva e per dimostrare di essersi dimesso dal direttivo del Pd nel 2015, si era avvalso delle dichiarazioni dell’ex segretario del Pd di Rosolini Vanni Baglieri, testimonianza che il giudice ha ritenuto “contraddittoria”. Gli atti sono stati adesso trasmessi “al Pubblico Ministero per le opportune valutazioni”.
Le motivazioni della sentenza saranno rese pubbliche tra 60 giorni, termine dopo il quale si potrà fare appello alla sentenza.