Minacce di morte a Gennuso: “O ritratti o per te è finita”. E lui ammette: “Adesso vendo tutto”
Avrebbe subito una nuova minaccia di morte e adesso avrebbe deciso di “mollare tutto”. Il deputato regionale rosolinese Giuseppe Gennuso, lunedì mattina scorsa, è stato fermato da due individui a bordo di un moto di grossa cilindrata mentre si trovava in contrada San Basilio, in territorio di Ispica, nelle vicinanze di una sua azienda agricola.
“Uno di loro mi ha detto in modo chiaro ‘devi ritrattare o per te e’ finita’. Poi prima di andare via, uno dei sicari ha aperto la giacca e mi ha mostrato la pistola”.
Queste sono le parole che Gennuso ha inserito nella denuncia presentata alla stazione dei Carabinieri di Rosolini subito dopo aver ricevuto l’ennesima intimidazione che a quanto pare sarebbe collegata alla denuncia per estorsione di 50.000 euro subita dal parlamentare regionale e dal figlio Riccardo per la gestione di una sala bingo del quartiere Guadagna di Palermo alla quale erano interessati gli uomini della cosca di Santa Maria di Gesu’. A luglio scorso, nel corso dell’operazione ‘Bingo family’, infatti, i carabinieri del Ros avevano arrestato tre persone, tra cui i fratelli Cosimo e Giorgio Vernengo, figli dell’ergastolano Pietro.
Gia’ in passato, ricorda il deputato, almeno in un paio di occasioni, dipendenti della struttura erano stati avvicinati da figuri che avevano affidato loro messaggi chiari: “Sappiamo dove andarli a trovare padre e figlio”.
Ad agosto 2015 lo stesso Gennuso era stato minacciato con una pistola, questa volta a Roma.
“Non me la sento piu’ di continuare -adesso si sfoga Gennuso-. Vendo la sala bingo, abbiamo già messo in vendita la società, anzi in svendita. Del resto non posso nemmeno più avvicinarmi a locale, se non di nascosto. È diventata una situazione insostenibile. Lo Stato mi ha lasciato solo. La verità è che chi denuncia diventa carne da macello”.