L’uscita dall’aula del presidente Corrado Sortino: “Non sono Schettino, non ho abbandonato nessuna nave”
Nella foto sopra: a sinistra il presidente del consiglio comunale Corrado Sortino; a destra, il presidente mentre abbandona l’aula nella seduta del 12 settembre
Il Presidente Corrado Sortino rompe il silenzio dopo l’abbandono dell’aula e il susseguirsi di richieste di dimissioni da parte dei partiti di opposizione.
Si doveva votare la proposta della consigliera Paola Micieli di rinviare il consiglio comunale ma quando i consiglieri di opposizione chiedono parola per dichiarazione di voto, il Presidente del Consiglio Corrado Sortino si guarda intorno, si alza e va via.
È accaduto nella scorsa seduta consiliare, il 12 settembre.
A presiedere al posto del presidente, per regolamento, doveva essere la vicepresidente Concetta Cavallo se non fosse che, solo qualche secondo dopo, tutti i consiglieri di maggioranza si guardano tra loro, si alzano, e seguono il presidente. A presiedere la seduta, sarà il consigliere Rosario Cavallo, il più anziano per numero di voti, che la scioglierà poco dopo per mancanza del numero legale. Dal 12 settembre ad oggi solo silenzio da parte del presidente Sortino, con le opposizione che ne hanno invece richiesto le dimissioni per “violazione dei principi di imparzialità” e mancanza di responsabilità nel suo ruolo.
Era un’uscita concordata? Si aspettava che tutta la maggioranza lo seguisse? Gli chiediamo. “Non c’era nulla di concordato. Mi aspettavo che i consiglieri restassero almeno un minuto in più. Era una decisione personale”.
Non si aspettava insomma la loro uscita, anche se lo scopo della maggioranza sarebbe stato comunque quello di far mancare il numero legale. Uno “scandalo” l’abbandono dell’aula da parte del presidente per i consiglieri di opposizione che hanno rilasciato a caldo alcune dichiarazioni fuori dall’aula.
“Schettino che abbandona la nave” per Carmelo Modica, “Mai vista una cosa del genere, siamo alle comiche” per Rosario Cavallo e Tino Di Rosolini e il susseguirsi di comunicati stampa, da Partito Democratico e Mente e Cuore, per chiedere le dimissioni del presidente.
Dal 12 settembre, giorno della seduta, a interrompere il silenzio del presidente (e della maggioranza) è stato solo un intervento del sindaco che ha scelto di inserire tra il genericismo una fugace bacchettata a Sortino: “Ognuno deve svolgere il proprio compito, a partire dal ruolo istituzionale della Presidenza che deve garantire equilibrio e non essere divisivo”.
Insomma, ha fatto scandalo! Diciamo a Sortino.
“Per me non è uno scandalo se il presidente lascia l’aula. Non lo è sicuramente dal punto di vista normativo, che è sostituito prima dal vicepresidente e poi dal consigliere più anziano per numero di voti. Forse scandalo solo sul piano politico. Il vero scandalo è che chi è rimasto in aula non ha seguito invece la normativa e mi riferisco al consigliere Di Rosolini che, non gli toccava, ma si è seduto con esuberanza sulla poltrona di presidente parlando al microfono. “Le comiche” hanno detto. Quelle che hanno fatto loro in quel momento, approfittando della confusione che si era creata”.
Il motivo per cui ha lasciato l’aula?
“L’opposizione aveva intenzione, dopo la proposta di Micieli, di continuare con le dichiarazioni di voto: dovevano ancora ripetere quello avevano ripetuto almeno due volte ciascuno. Dichiarazioni di voto per fare di nuovo comizio? Lì sono andato via. Poi dicono che li censuro: io voglio solo ordine, non è possibile che si parli sempre tre o quattro volte ciascuno sullo stesso tema e spesso anche su temi che non c’entrano nulla con offese gravi, come quando Di Rosolini disse che la maggioranza aveva fatto campagna elettorale con i proventi della droga. Ho voluto lanciare un messaggio forte al consiglio comunale in una seduta che aveva preso una brutta piega per l’ostruzionismo dell’opposizione”.
Si è pentito?
“No, non mi sono pentito. Mi dispiace solo per i cittadini perché capisco che è stata una brutta immagine vedermi uscire dall’aula. Un triste spettacolo vedere che mi alzo e vado via, così come triste è sentire per una seduta intera sempre le stesse cose, e anche le stesse provocazioni, da parte dell’opposizione”.
Non si è sentito, come lo ha definito il consigliere Carmelo Modica, Schettino che abbandona la nave?
“Io non ho persone da mettere in salvo e non ho abbandonato nessuna nave. Loro forse non sono arrivati all’obiettivo di affondare la proposta di determinare la tassa di soggiorno e cominciare i comizi in aula”.
Il presidente Corrado Sortino sembra estremamente sereno, mentre dall’opposizione continuano ad arrivare richieste di dimissioni.