L’ex assessore Carmelo Di Stefano: “A Rosolini è caos sul fronte Pnrr”
“La Sicilia è prima per finanziamenti che riceve, ma la verità che emerge che i soldi non sono ben utilizzati anzi non UTILIZZATI AFFATTO. Mancano le capacità di creare progetti, mancano gli amministratori e i Sindaci adeguati”.
Ad affermarlo è l’ex assessore ai Lavori Pubblici Carmelo Di Stefano che esce pubblicamente allo scoperto dopo aver “atteso in silenzio fino ad ora, dando fiducia e tempo a chi si è cimentato ad amministrare attualmente. Ma credo che ormai il tempo delle mele sia finito e tutti ci aspettiamo segnali di maturità politica che non arrivano”.
Per Di Sfefano “il rischio è perdere importanti occasioni per finanziamenti strutturali o di spendere male i soldi. Il Recovery Fund FINIRA’ nel 2026 la più grande e irripetibile occasione di crescita del nostro COMUNE, in realtà è dietro l’angolo. L’Europa è stata chiara: non ci saranno TEMPI SUPPLEMENTARI E NON SI ACCETTANO RENDICONTAZIONI FATTE MALE”.
Secondo Di Stefano “il Comune di Rosolini non ha presentato progetti di qualità. Quando è uscito il bando per gli asili nido il Comune non ha partecipato, eppure avere gli asili Nido è un problema per tante donne che devono rinunciare al lavoro perché non hanno dove lasciare i propri figli, trannechè non sceglie strutture private con i costi che comportano. Stessa cosa è accaduto con il bando per il rifacimento della rete idrica Comunale e del bando dell’innovazione agricola. Con i beni culturali il nulla. Non si è riuscito ad intercettare la importantissima misura per i Teatri, biblioteche, centri culturali”.
“Le uniche informazioni che ci arrivano a tamburo battente dalla attuale amministrazione -aggiunge Di Stefano- sono fotoromanzi di buche tappate e strisce pedonali rimbiancate. Assistendo a tutto questo scempio amministrativo di sub-politica, sub-cultura, credo che urge l’esigenza di richiamare alla regia per un buon governo Dirigenti e amministratori in pensione”.
E poi conclude: “Ricordo a tutti quelli che hanno idee strane di intimidazioni o minacce che “ogni individuo abbia diritto alla libertà di opinione e di espressione e soprattutto di ricevere e diffondere informazioni attraverso ogni mezzo”.