“Lavati i piatta a casa”, frasi sessiste del consigliere Giurato sui social. Gerratana: “Deve dimettersi”
C’è chi lava i piatti per professione, per uno stipendio, svolgendo un lavoro dignitoso. In famiglia poi i piatti si lavano senza differenza tra uomini e donne, senza problemi. E sarà proprio per questo che quella frase, scritta in quel modo “Lavati i piatta a casa”, ha suscitato non poche polemiche. Specie se a scriverla è un rappresentante delle istituzioni come è il consigliere di maggioranza Daniele Giurato, esponente della lista “Giovani Rosolinesi” espressione del sindaco di Rosolini Giovanni Spadola.
Quel commento, e non è l’unico, è stato scritto nei vari commenti a seguito di un post pubblicato da un altro consigliere comunale, Giuseppe Guastella, che ieri lamentava di essere stato “censurato” in consiglio comunale per non aver potuto leggere una mozione d’ordine sulla microcriminalità. Giurato, nell’occasione, risponde in maniera infelice ad un commento scritto da una cittadina di Rosolini che non ricopre nessun ruolo in politica.
A sottolineare oggi tutta la vicenda, ponendo anche sotto la nostra attenzione, è il consigliere del Pd Piergiorgio Gerratana che stamattina ha inviato due screen dei commenti e una nota per stigmatizzare quanto accaduto.
“Non sono passate nemmeno 24 ore dalla mia denuncia pubblica in consiglio comunale -scrive Gerratana-, circa l’atteggiamento da bulli del sindaco e di qualche suo seguace, sia nel dibattito reale sia in quello virtuale, nel commentare fatti più o meno gravi che interessano la vita della città, che ecco arrivata la conferma, la più becera, la più retrograda, la più delinquenziale e intimidatoria. Le irripetibili e indicibili espressioni utilizzate dal consigliere comunale Giurato per rintuzzare, a suo modo, le critiche garbate e argomentate di una nostra concittadina nei confronti delle scelte amministrative, del mutismo della maggioranza e del mutissimo, ma attivissimo sui social, del consigliere comunale Giurato, hanno dato immediatamente il senso del buco nero in cui questa città è stata risucchiata. Parlare di sub cultura maschilista e patriarcale -aggiunge Gerratana-, sarebbe già un complimento. E a nulla è valso l’intervento del sindaco il quale ha mostrato l’altra faccia della stessa medaglia: piuttosto di prendere una posizione chiara e di ferma condanna, ha preferito fare l’equilibrista perché, in fin dei conti, anch’egli è figlio ed espressione dello stesso degrado culturale e sociale che ha fatto piombare la nostra città nel medioevo. “Lavari i piatta”! È questo che vogliono le donne rosolinesi? È questo che vogliono i mariti rosolinesi? È questo il destino che desiderano i padri di figlie rosolinesi? E cosa pensano le donne che siedono accanto al consigliere Giurato nella stessa maggioranza? Anche loro vogliono distruggere secoli di storia di emancipazione femminile?”.
E poi conclude: “”Giuro di adempiere le mie funzioni con scrupolo e coscienza..”. Queste sono le parole che recitiamo all’atto di insediamento in consiglio comunale. Questi signori hanno tradito quel giuramento. E chi si macchia di questo ha una sola strada: le dimissioni. Dimettetevi con vergogna e disonore, dimettetevi e liberate la città da questo inverno delle coscienze”.
Per il consigliere Giurato si scusato direttamente il primo cittadino Giovanni Spadola: “Mi rincresce veramente leggere sulle pagine social i commenti poco gratificanti nei confronti della signora Maria… Desidero scusarmi soltanto per il linguaggio e i termini usati nei confronti della Signora che conosco e stimo. La critica non deve trascendere in attacchi personali o addirittura mortificanti. Chiedo scusa esternando profonda stima nei confronti della signora e delle donne in generale vanno rispettate in qualsiasi ambito o qualsiasi professione e/o attività. Mi auguro che non si alimentino ulteriori polemiche”.
Nella foto di copertina: i due screen inviati dal consigliere Piergiorgio Gerratana.