L’Associazione Giustizia e Pace ricorda il giudice Livatino a 34 anni dalla sua morte
A 34 anni dalla morte del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990, l’Associazione Giustizia e Pace, di cui è referente Matteo Figura, ha voluto rinnovarne il ricordo anche quest’anno con una cerimonia di commemorazione che si è tenuta questa mattina.
Presenti autorità civili, militari, religiose e istituti scolastici rosolinesi.
Dopo una messa in Chiesa Madre, celebrata da Don Alessandro Blandino, il corteo si è diretto al Parco Giovanni Paolo II, davanti alla lapide in ricordo dei giudici Rosario Livatino e Gaetano Costa, in cui è stata deposta una corona di fiori.
“Mando i saluti da parte della Procura di Catania – ha esordito Matteo Figura – e ringrazio il Comandante della stazione di Rosolini, Paolo Amore, il Dirigente del Commissariato di Pachino, Paolo Arena, il Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità di Reggio Calabria, Giuseppe Micalizzi, l’amministrazione con gli assessori Rosy Gradante e Vincenzo Liuzzo e gli istituti scolastici”.
“Onoriamo le vittime della mafia e a loro e alle loro famiglie dobbiamo l’impegno di proseguire ciò che loro hanno iniziato per impedire la diffusione della cultura omertosa e delinquenziale nelle nostre comunità, promuovendo invece una società fondata sul rispetto e sulla giustizia. A tutti voi – ha concluso rivolgendosi agli studenti – auguro un buon cammino per la legalità!”.
Per l’amministrazione, l’assessore Vincenzo Liuzzo ha portato i saluti del sindaco, assente per impegni istituzionali. Anche lui si è rivolto agli studenti: “Questi momenti di commemorazione vanno dritti al cuore, ma mi auguro che possiate portare questi messaggi dal cuore al cervello. In primo luogo per ricordare tutti i giorni le vittime della mafia e per poi per metterli in pratica onorando la loro memoria seguendo il loro esempio. Buona legalità a tutti”.