“La scuola sta subendo un grosso tracollo”, il Cobas da Rosolini chiede investimenti e stabilizzazione dei precari

“La scuola sta subendo un grosso tracollo”, il Cobas da Rosolini chiede investimenti e stabilizzazione dei precari

Ieri sera a Rosolini, nella sala “Cartia” del palazzo comunale di via Roma, è stata costituita la sigla Cobas, un nuovo punto di riferimento per la difesa della scuola e dei docenti precari. Alla presenza del membro dell’esecutivo nazionale Cobas, Nino De Cristoforo, dei membri provinciale Lorenzo Perrona e Maria Di Maggio e del referente locale Vincenzo Ignaccolo, si è svolta una sobria cerimonia per ufficializzare la presenza, tra gli altri, dell’assessora  Rosy Gradante che ha fatto gli onori di casa.

È stato Nino De Cristoforo ad illustrare le gravi problematiche che affliggono il sistema scolastico italiano, proponendo anche alcune proposte per affrontare questa crisi.

“La scuola sta subendo un grosso tracollo”, ha dichiarato De Cristoforo. “Mancano investimenti, soldi ed energie. Attualmente, ci sono circa 250.000 lavoratori precari tra docenti e personale ATA su un totale di un milione di lavoratori. Questo significa che un quarto del personale scolastico è precario e questo mette in discussione il funzionamento stesso delle scuole”.

De Cristoforo ha sottolineato che questa situazione non è una novità, ma una costante che si ripete ogni anno. “Chiediamo un deciso cambio di rotta -ha affermato-. È necessario abolire il precariato attraverso concorsi o assumendo chi lavora da almeno tre anni, come avviene nel resto d’Europa. Inoltre, bisogna migliorare le condizioni di lavoro riducendo il numero di alunni per classe e migliorando le strutture scolastiche, molte delle quali risalgono agli anni ’50”.

Il sindacato Cobas denuncia anche il fenomeno dell’acquisto di titoli per migliorare la propria posizione nelle graduatorie, una pratica che sta trasformando la lotta tra precari in una lotta tra chi ha più risorse economiche. “Le università private e pubbliche chiedono migliaia di euro per l’abilitazione, mentre un tempo questa si otteneva attraverso l’idoneità a un concorso” ha spiegato De Cristoforo.

Per quanto riguarda la digitalizzazione della scuola, De Cristoforo ha espresso preoccupazione per l’eccessivo affidamento alla tecnologia, che rischia di impoverire le capacità degli studenti. “La digitalizzazione deve essere al servizio dell’insegnamento, non viceversa -ha detto-. Occorre riaprire un ragionamento sull’insegnamento, sulla scuola e sulla didattica, e sul rapporto docente-alunni”.

La sigla Cobas a Rosolini si propone come punto di riferimento per tutti coloro che vogliono contribuire a migliorare la scuola. “Non siamo un sindacato tradizionale -ha detto il referente locale Vincenzo Ignaccolo-. Chi si avvicina a noi non è un “cliente” ma deve collaborare attivamente per modificare la scuola e imparare con noi anche gli aspetti burocratici su come fare una domanda, un reclamo o contestazione”.

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