La Polizia di Stato incontra gli studenti dell’Istituto “Paolo Calleri” di Pachino
Nell’ambito del percorso di legalità avviato in collaborazione con l’Istituto Scolastico professionale Paolo Calleri, il Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pachino, al fine di informare bene gli studenti circa il tipo di attività svolta e le conseguenze cui vanno incontro quanti hanno a che fare con la piaga degli stupefacenti, ha organizzato e svolto nella giornata di ieri un incontro con gli alunni del predetto istituto.
La conferenza, alla presenza anche del Dirigente Scolastico Prof. Ferrarini e del vice Dirigente Prof. Cicciarella, ha avuto inizio rimarcando come la conoscenza sia l’arma più preziosa.
Dopo aver posto una linea di demarcazione tra ciò che è fatto reato e ciò che costituisce illecito amministrativo, il Dirigente del Commissariato ha spiegato quali siano le conseguenze in un senso e nell’altro.
Spesso la contestazione amministrativa per uso personale delle sostanze stupefacenti viene sottovalutata ma in realtà è quella che più può incidere sul percorso formativo e professionale dei giovani.
Infatti, chi è sorpreso far uso di stupefacente, viene segnalato al Prefetto e può essere soggetto per un periodo non inferiore ad un mese e non superiore ad un anno a sanzioni amministrative come la sospensione della patente di guida, del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori, del passaporto e di altri documenti equipollenti o il divieto di conseguirli.
Attenzione particolare è stata riservata al fenomeno crescente della guida sotto l’effetto si sostanze stupefacenti che continua a mietere vittime così come la guida in stato di ebbrezza.
L’interazione coi giovani studenti ha posto in luce come una delle problematiche maggiormente sentite è quella del cosiddetto “branco”.
Il bisogno di sentirsi protetti, porta i giovani ad aggregarsi, allineandosi con “ chi si sente il più forte”, scadendo in atti di prepotenza, arroganza, di bullismo in senso stretto.
Altra scottante tematica è stata quella della depressione o meglio del cosiddetto mal di vivere. Molti giovani oggi, inconsapevolmente, sentono il mal di vivere. Accade all’improvviso. E’ un malessere che si ha dentro e non si capisce cosa sia, sembra quasi di trovarsi in una selva oscura.
La mancanza di punti di riferimento, li fa cadere in un vortice pericoloso che in alcune circostanze potrebbe spingerli a scelte estreme.
Dal mal di vivere si può uscire unicamente condividendo la sofferenza, manifestando le emozioni senza cercare a tutti i costi di contenerle per paura, riscoprendo la bellezza degli amici, il piacere di vivere e non sopravvivere.
Come scriveva Marcel Proust: ”il vero viaggio di scoperta non è vedere nuove terre ma avere nuovi occhi”- così si è concluso l’incontro con l’immancabile foto ricordo e gli applausi degli studenti.