Iniziativa nazionale “CoraggioPd”, anche Rosolini era presente [di Giuseppe Papaleo]
Serve Coraggio per mettersi in viaggio, ancor più quando le condizioni intorno a te sembrano ostili.
Con questo spirito circa in 500 tra giovani e non, iscritti o vicini al Partito democratico, si sono riuniti a Roma il 29 ottobre, durante l’iniziativa “CoraggioPD”, lanciata dall’Eurodeputato Brando Benifei. E anche Rosolini era presente. È stata l’occasione per confrontarsi, insieme a tanti amministratori e attivisti, dopo una tornata elettorale che ha visto la coalizione di centro sinistra arrivare seconda.
C’era delusione nell’animo ma non rassegnazione. È emersa anzi la voglia di rivalsa e di cambiamento, nel merito, nel metodo e più in generale nei confronti di una classe dirigente nazionale la cui gestione ha contribuito a portare al governo una delle destre più reazionarie dal dopoguerra ad oggi, condita di volti di berlusconiana memoria che già in passato avevano portato il paese ad un passo dalla bancarotta.
Nessuna rottamazione, un termine che implica distruzione quando c’è bisogno di costruire, e che sarebbe meglio lasciarci alle spalle visti i precedenti.
Quel che è stato richiesto a gran voce è ripartire, farlo dalle idee, dai territori, dagli amministratori che si battono nei circoli e che quotidianamente si misurano con le difficoltà delle persone, evitando di trasformare il congresso in una conta, una prova di forza tra leadership che tiri fuori dal cilindro un nuovo segretario lasciando tutto come è. Il lancio della nuova costituente del PD in occasione dell’assemblea nazionale del 19 Novembre sembra andare nella direzione giusta.
L’obiettivo deve essere quello di riportare il partito vicino alla gente, laddove incombe il conflitto sociale, laddove i penultimi, per paura di essere surclassati dagli ultimi, votano a destra. Serve farlo, e farlo in fretta, per rispondere ai problemi che continuano ad esistere ed impattano quotidianamente sulla vita di tutti: la regressione del consesso internazionale ha aperto faglie in cui leader autocrati e dittatori provano a imporre il loro potere, anche con la forza e con il sangue; la crisi finanziaria prima e la pandemia poi hanno lasciato ferite enormi e acuito problemi già noti, a partire dalle diseguaglianze; due secoli di capitalismo incontrollato rischiano di consegnare alle prossime generazioni un mondo invivibile.
La risposta a questi problemi non può essere il ritorno ad un nostalgico nazionalismo autarchico.
Servono invece politiche lungimiranti, di ampio respiro e non condizionate da una perpetua ricerca del consenso. Bisogna promulgare una nuova idea di società che persegua uno sviluppo sostenibile, dal punto di vista ambientale e sociale.
L’appello lanciato a Roma durante l’iniziativa CoraggioPD è quello di ricostruire dalle fondamenta un partito che guardi all’Europa dei popoli e non delle nazioni, che tuteli le persone e non la ricchezza, specie quando creata a discapito dell’ambiente. Bisogna rinsaldare l’orgoglio in milioni di iscritti, attivisti e simpatizzanti nel far parte di una comunità democratica e progressista. Serve riaffermare la cultura su cui si fonda la famiglia del socialismo europeo e promuovere un pensiero politico ed economico alternativo a quello che per più di un secolo è stato imposto quale dogma immutabile e dei cui effetti paghiamo oggi le conseguenze. Serve tornare ad ascoltare e a far politica, con strumenti nuovi che favoriscano il confronto e la partecipazione dal basso, consapevoli che si è ciò che si sceglie di rappresentare. Sarebbe utile avere anche il coraggio di riconoscere gli errori del passato per non ripeterli in futuro.
Da questo bisognerebbe ripartire: dal coraggio e dalle idee. Il primo passo è già stato fatto con la creazione del manifesto di CoraggioPD quale spunto su cui costruire un confronto su temi concreti in vista del congresso (il documento è disponibile e sottoscrivibile al sito www.coraggiopd.it): una prima bozza per una storia nuova, da scrivere con il contributo di chi vorrà esserci. E a livello locale lanciamo la proposta, verso il Partito Democratico, e a chiunque voglia fare la sua parte, di costruire e contribuire ad un confronto aperto sui temi che riguardano il nostro paese, con un focus rivolto al meridione e al futuro della nostra città.
Non lo si fa per protagonismo ma per senso civico e di responsabilità, consci che “Un albero con radici solide può superare il freddo invernale, ma avrà comunque bisogno di acqua e sole per tornare a rifiorire.“
Ringraziamo il Corriere Elorino per la disponibilità e lo spazio concesso.
Giuseppe Papaleo