Imu prima casa, corsa ai rimborsi [di Salvatore Spadaro]
La Corte Costituzionale con la sentenza n. 209/2022, depositata il 13 ottobre di questo mese, ha finalmente risolto una annosa questione Imu e cioè se i coniugi, che vivono in residenze diverse, possono avere entrambi il diritto alla esenzione sulla prima casa.
Secondo la Corte tale diritto ora è possibile qualora le persone sposate o in unione civile nei casi in cui, in forza delle necessità della vita, abbiamo avuto l’esigenza di istituire la residenza in luoghi diversi.
Si faccia l’esempio di due coniugi che per esigenze di lavoro vivano durante la settimana in due Comuni diversi, in ciascuno dei quali hanno la proprietà di una casa di abitazione, e che si ricongiungano nel fine settimana in una sola di esse.
È bene precisare che non rientrano in questa fattispecie le seconde case che le coppie unite in matrimonio o in unione civile, da questo momento, decidessero di istituire fittiziamente come doppia residenza.
I Comuni, in questi casi, sono ora onerati di verificare oggettivamente il diritto all’esenzione per entrambe le case, magari riscontrando i consumi di energia elettrica, di acqua, gas e di quant’altro possa giustificare il riconoscimento all’esenzione del tributo.
La sentenza apre, tuttavia, ad un altro diritto: quello ai rimborsi dell’Imu, su istanza di parte, per gli anni 2017-2021, annualità ancora suscettibili di accertamento o in contenzioso, purchè ricorrano i nuovi presupposti stabiliti dalla Corte.