Il sindaco Calvo: “Io non ho negato nulla, sono stati presi in giro dal M5S”
“Io non ho negato proprio nulla. L’auditorium è ancora a loro disposizione perché c’è una richiesta che ho firmato ancora valida. Ed ho le carte con me. Sono stati quelli dell’antiracket che mi hanno inviato un messaggio con il quale mi avvisavano che la manifestazione sarebbe stata annullata e rinviata a data da destinarsi e che quindi riconsegnavano le chiavi al Comune”.
Il sindaco Corrado Calvo risponde alle accuse secondo le quali avrebbe negato l’utilizzo dell’auditorium comunale all’Associazione antiracket che domani aveva organizzato una conferenza sul tema della legalità alla quale dovevano partecipare numerosi personaggi pubblici (a lato la locandina dell’evento). Ma soprattutto il sindaco respinge le accuse secondo le quali avrebbe “intimidito” qualcuno telefonicamente.
“Ho chiamato un esponente dell’antiracket perché mi sono ritrovato sul tavolo un invito da parte del Movimento 5 Stelle in cui mi si diceva di partecipare alla manifestazione alla presenza di numerosi esponenti politici del Movimento -dice il sindaco Calvo-. Questo è stato imbarazzante perché pensavo che la conferenza fosse stata organizzata dall’antiracket. Così come lo pensavano i dirigenti scolastici che si sono lamentati con me in quanto non hanno visto di buon occhio inviare i propri studenti ad una manifestazione politica. Nella telefonata ho detto chiaramente che quanto stava accadendo era una vergogna e non sarei stato presente alla manifestazione. Ma da qui a dire che avrei negato la struttura è qualcosa che non sta né in cielo né in terra e respingo fortemente. Per me possono fare tutte le manifestazioni che vogliono ma non in un evento con i 5 Stelle, personalmente, non ho nessuna intenzione di partecipare”.
E poi il sindaco rincara la dose. “Un esponente dell’antiracket mi ha chiamato è mi ha detto che quelli del Movimento 5 Stelle avevano approfittato della loro buona fede e si erano inseriti nella loro manifestazione. Questa è la verità. Quindi cosa c’entra il sindaco? Di quale intimidazione parlano?”.
La vicenda sembra destinata a non concludersi qui.