Il Pd ricorda Paolo Borsellino: “La mafia ha cambiato modo di agire”
Un ricordo non convenzionale. Così possiamo definire il dibattito in ricordo del giudice Paolo Borsellino organizzata dal PD circolo di Rosolini domenica sera in piazza Garibaldi. Protagonisti della serata la dott.ssa Giuseppina Storaci, presidente della sezione penale del tribunale di Siracusa, il dott. Antonio Nicastro, sostituto procuratore del tribunale di Siracusa e il prof. Carmelo Vigna, docente universitario emerito della Ca’ Foscari di Venezia.
E un pubblico delle grandi occasioni che ha gremito Piazza Garibaldi per dimostrare che l’esempio di Borsellino e la lotta alla mafia sono temi attuali e molto sentiti. L’evento che si è protratto fino alle 22,30 è iniziato con un video-tributo dal titolo “Caro Paolo” dove con la regia di Donata Gallo artisti e rappresentanti della società civile hanno letto i passi della lettera denuncia che il magistrato Roberto Scarpinato scrisse in occasione del ventesimo anniversario della strage di via D’Amelio e dove vengono denunciati gli intrecci, i silenzi, gli interessi e i settori compiacenti del mondo politico, imprenditoriale e civile che ha permesso la sopraffazione mafiosa nella nostra terra. Dopo il saluto del segretario cittadino del PD Vanni Baglieri, il dibattito è stato sapientemente condotto dal prof. Vigna che tra una domanda, una riflessione e una provocazione ha sollecitato le risposte concrete sia della dott.ssa Storaci che del dott. Nicastro i quali hanno evidenziato in maniera forte che la lotta alla mafia non può essere compito della sola magistratura o delle forze dell’ordine, ma deve riguardare la società nel suo complesso che deve prima di tutto riscattarsi da una mentalità mafiosa fatta di sotterfugi, raccomandazioni, furbizie, comportamenti omertosi che nulla hanno a che fare con una società civile, progredita, consapevole. Insomma, dai due magistrati è partita una richiesta di normalità per il cittadino chiamato semplicemente a fare il proprio dovere e non l’eroe, che deve partecipare al dibattito pubblico e che ha il potere di cambiare in meglio la propria realtà con il potere del voto nelle occasioni elettorali.
“I due magistrati –afferma il segretario del Pd, Vanni Baglieri-, hanno denunciato in maniera forte che la mafia oggi non uccide, ma è più forte di prima e questo lo evincono dai casi sempre più frequenti che riguardano i reati contro la pubblica amministrazione: appalti truccati, tangenti, favori, ecc. rappresentano la metamorfosi del potere mafioso che ha capito che fare clamori con omicidi non fa altro che favorire la reazione dello Stato. Quindi siamo di fronte ad un potere strisciante che si annida in tutti i settori della vita civile, politica ed economica”.
Come combattere la mafia? Questa la domanda finale: “facendo il proprio dovere e scegliendo rappresentanti politici seri –hanno risposto i due magistrati-, onesti che non piegano la testa di fronte ai condizionamenti che possono arrivare nello svolgimento del loro mandato”.
Sabato pomeriggio, alle 18, si era svolta una partita commemorativa al “Salvatore Consales” che ha visto protagonisti numerosi liberi professionisti della città, conclusasi 2-2.
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